PALERMO. Era accusato di avere palpeggiato e mostrato i genitali a tre pazienti ricoverate in Psichiatria, è rimasto quasi un anno e mezzo agli arresti domiciliari e con l' assegno alimentare, male testimoni non sono considerate attendibili e Antonio Girgenti, un assistente sociale di 59 anni in servizio al dipartimento di Salute mentale dell'ospedale Ingrassia, viene assolto dall'accusa di abusi sessuali. La vicenda, che aveva visto l' imputato condannato in due gradi di giudizio, ha avuto anche un passaggio in Cassazione, con l' annullamento con rinvio delle sentenze sfavorevoli a Girgenti: adesso la completa assoluzione è arrivata davanti alla quarta sezione della Corte d' appello, che ha accolto le tesi dell'avvocato Raffaele Bonsignore. Nel processo, che si è svolto col rito abbreviato, Girgenti era stato assistito anche dall'avvocato Alessandro Bonsignore, padre di Raffaele, scomparso l'anno scorso. Le stesse accuse erano state mosse - sempre sulla base delle dichiarazioni delle pazienti, raccolte dalla dirigente del dipartimento e girate al la Procura- a un altro assistente sociale, Leonardo Calì, di 46 anni, giudicato e assolto dalla seconda sezione del Tribunale ed uscito di scena già a gennaio dello scorso anno. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE