PALERMO. La polizia indaga su due rapine messe a segno ai danni di due rapine ai danni di due farmacie a Palermo. La prima in piazza Bologni alla farmacia Quattrocchi. Un uomo è entrato armato di coltello e ha portato via l’incasso. Il secondo colpo alla farmacia Pennino di via Ettore Arculeo. Qui sono entrati in azione due uomini che hanno minacciato gli impiegati e portato via i soldi dalla cassa. Gli agenti stanno cercando di acquisire le immagini per cercare di risalire agli autori dei colpi.
Le associazioni dei farmacisti nei giorni scorsi avevano protestato contro i continui colpi messi a segno nelle farmacie ormai diventate bancomat della microcriminalità. "Il bisogno di sicurezza espresso a tutti i livelli da Federfarma Palermo non trova ancora risposte efficaci nonostante gli impegni assunti dal ministero dell’Interno e dalla prefettura di Palermo. Anzi, adesso la criminalità ha cambiato strategia: oltre alle rapine di giorno, i ladri hanno cominciato anche a colpire indisturbati di notte, scardinando le saracinesche e spaccando le vetrine, e quindi producendo parecchio rumore, senza che nessuno senta nulla o dia l’allarme alle forze dell’ordine".
Lo denuncia Roberto Tobia, presidente di Federfarma Palermo, riferendo che “nei giorni scorsi i banditi hanno effettuato di giorno una rapina a mano armata ai danni della farmacia Tortorici di Trabia, mentre nottetempo è stata scassinata la farmacia Costagliola a San Nicola l’Arena e addirittura a Termini Imerese è stata aperta come una scatola di sardine la farmacia Morreale durante il servizio notturno e con dentro il farmacista di turno”.
“Ma l’episodio che sgomenta più di tutti – aggiunge Tobia – è quello accaduto nel pieno centro di Monreale durante la ‘movida’, dove il commando ha preso di mira la farmacia Glorioso, di fronte al Duomo e al Municipio, potendo indisturbato scardinare la saracinesca e spaccare la vetrina senza che nessuno sentisse nulla”.
“Ciò che fa specie nel caso di Monreale – osserva il presidente di Federfarma Palermo – è che da anni la città è dotata di una rete di telecamere, ma non risulta che siano attive. Probabilmente se il sistema fosse stato in funzione il furto non si sarebbe verificato”.
“Questa situazione ci spinge ulteriormente – conclude Roberto Tobia – a chiedere a tutte le istituzioni di porre al centro dell’agenda politica la questione della sicurezza del territorio. Il problema non può essere solo delle forze dell’ordine che svolgono un servizio impeccabile. Occorre il senso civico della gente che deve chiamare il pronto intervento senza timori, ma serve anche che gli enti locali si impegnino a proteggere i cittadini installando o facendo funzionare i sistemi urbani di videosorveglianza. Certo, se si sbloccasse anche la firma, attesa da giugno, del protocollo di sicurezza con il ministero dell’Interno e la Prefettura per autorizzare le farmacie a dotarsi di telecamere collegate con le sale operative delle forze dell’ordine, probabilmente i criminali avrebbero vita più difficile”.
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