PALERMO. Scassinano una vecchia cabina telefonica e rubano circa 20 euro in monete, beccati e inseguiti da un maresciallo in borghese sono stati arrestati. L’evento, per quanto surreale possa apparire, è accaduto nella notte dell’8 ottobre scorso, quando i carabinieri di Ficarazzi hanno tratto in arresto per furto aggravato in concorso e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli alterati, due cittadini flavesi, Davide Napoli, 31 anni e Salvatore Sciortino, di 29, entrambi già noti alle Forze dell’ordine per i numerosi precedenti penali.
I due, nella notte fra l'8 e il 9 ottobre scorso, con un piede di porco hanno scassinato l’apparato telefonico di una cabina Telecom , in via Papa Giovanni XXIII a Bagheria, poi caricata su un'auto, una Lancia Y di proprietà di Salvatore Sciortino.
In realtà, i due non avevano fatto i conti con un maresciallo della Compagnia di Bagheria che, libero dal servizio, dopo averli avvistati, li ha inseguiti, avvisando e dando indicazioni ai colleghi di Ficarazzi. Giunti all’altezza di Corso Umberto I, i due, che alla vista dei militari hanno tentato la fuga, sono stati prontamente bloccati.
Durante la perquisizione dell'auto e dei due fermati, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato circa 20 euro in monete, alcune chiavi e grimaldelli, ma non il telefono pubblico, di cui i ladri si erano disfatti dopo averne asportato il contenuto.
Il telefono pubblico è stato successivamente rinvenuto a breve distanza dal luogo del furto a Bagheria, in via Mattarella.
Gli arrestati, dopo aver trascorso la notte nelle camere di sicurezza della Compagnia di Bagheria, su disposizione del magistrato di turno presso il Tribunale di Termini Imerese, Giovanni Antoci , nella stessa mattinata sono stati condotti in Tribunale per l’udienza con rito direttissimo, dove l’arresto è stato convalidato e i due sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
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