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Omicidio a Palermo, al setaccio
le telecamere di videosorveglianza

Mentre chi ha sparato a Cona dentro la rosticceria sarebbe arrivato con il volto travisato, gli autori dell’agguato in via della Concordia sarebbero stati a volto scoperto e le immagini forse li avrebbero ripresi

PALERMO. Proseguono gli interrogatori al comando provinciale dei carabinieri per cercare di ricostruire quanto è successo ieri pomeriggio a Falsomiele, quartiere periferico di Palermo. C’è da capire cosa ha scatenato il ferimento di Luigi Cona, 32 anni, titolare della rosticceria Bocconcino in via dell’Allodola.

Un passaggio fondamentale visto che l’omicidio di Mirko Salvatore Sciacchitano di 29 anni e il ferimento di Antonino Arizzi, di 23 anni sembra ormai chiaro che sia una reazione alla prima sparatoria. Sono stati sentiti i familiari e gli amici delle persone coinvolte nella sparatoria e anche quelli che si trovavano nella rosticceria e nella sala scommesse in via della Concordia dove si è sparato e si è ucciso.

Elementi utili per decifrare quanto sta avvenendo in uno dei quartieri dove la disoccupazione e lo spaccio di droga sono molto diffusi. E tra le ipotesi della doppia sparatoria c’è propria la vendita di stupefacenti. Al momento solo un’ipotesi visto che in queste ventiquattrore elementi concreti non ne sono stati raccolti. Non parlano né Cona né Arizzi. In queste ore si stanno visionando le immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza della sala scommesse per cercare di dare un nome e un cognome ai killer che hanno fatto fuoco e ucciso Sciacchitano.

Mentre chi ha sparato a Cona dentro la rosticceria sarebbe arrivato con il volto travisato, gli autori dell’agguato in via della Concordia sarebbero stati a volto scoperto e le immagini forse li avrebbero ripresi. Bisogna fare in fretta per cercare di comprendere cosa sia successo ieri pomeriggio tra le 17 e le 19.30 a Falsomiele. Il pericolo che si possano verificare reazioni agli agguati è molto temuto dagli investigatori.

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