CARINI. Tornano in azione le ruspe sul lungomare Cristoforo Colombo per abbattere le costruzioni abusive realizzate sul demanio marittimo. Dopo alcuni mesi di sospensione, da qualche giorno i cingolati della ditta «Di Fiore» di Borgetto stanno radendo al suolo cinque immobili per un costo di circa 50 mila euro. Anche questo intervento, avviato nel luglio dello scorso anno, ha ricevuto il via libera dal consiglio comunale. Tra il 2013 e il 2014 erano state demolite una quindicina di case, che si aggiungono alle centinaia degli anni precedenti. «È mancata una visione organica della bonifica della fascia costiera - dice il sindaco Giovì Monteleone -. Si è camminato al rallentatore nell'abbattimento delle case e in modo discontinuo solo perché le procedure si erano innescate, ma non si è pensato a rendere fruibile il mare. Gli spazi liberati dalle costruzioni sono diventati discariche a cielo aperto e non è avvenuto il ripristino dello stato originario dei luoghi; anzi, spesso i lavori si sono fatti lasciando intatti i piani di sedime dei vecchi fabbricati, impedendo al mare di ricreare la spiaggia. Ora bisogna procedere salvaguardando le aree libere dai fabbricati. Occorre accelerare le demolizioni rendendo omogenee le zone, rendere subito fruibile il mare accompagnando, contestualmente, il lavoro di demolizione con il disinquinamento delle acque attraverso l’eliminazione degli sbocchi fognari. La bonifica della fascia costiera e la restituzione del mare ai carinesi sarà non solo un'operazione di valorizzazione ambientale ma anche una grande occasione di lavoro e di riscatto dell’orgoglio dei cittadini». L’obiettivo dunque è molto ambizioso: rivedere i cinque chilometri di spiaggia affollata di bagnanti, di lidi attrezzati, di chioschi e parcheggi. Insomma, il lungomare di Villagrazia liberato dal cemento e soprattutto dal degrado.