PALERMO. Il gip di Palermo Giangaspare Camerini ha convalidato i fermi dei dieci migranti ritenuti gli scafisti delle imbarcazioni soccorse dalla nave svedese Poseidon nel Canale di Sicilia. Gli oltre 500 extracomunitari salvati sono arrivati giovedì notte nel porto di Palermo. Con loro anche 52 salme.
Per gli scafisti, che si sarebbero occupati, secondo quanto hanno raccontato i profughi, oltre che della guida delle imbarcazioni, di mantenere l'ordine a bordo, è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio plurimo. Dai racconti dei superstiti è emerso che gli organizzatori del viaggio tenevano sotto coperta, pigiate una sull'altra, centinaia di persone, e che chi provava a risalire veniva picchiato.
Sulla vicenda ha aperto un'inchiesta la Procura di Palermo che ha chiesto e ottenuto il carcere per gli scafisti. L'indagine è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi e Gery Ferrara.
TRA LORO UN MINORENNE. Sarebbe minorenne lo scafista che era alla guida di una delle due imbarcazioni soccorse nel Canale di Sicilia dalla nave svedese Poseidon la scorsa settimana, a bordo della quale, oltre a 571 migranti, che viaggiavano sui due barconi, c'erano 52 salme. Il ragazzo, fermato insieme ad altre 9 persone dopo l'arrivo nel porto di Palermo, avrebbe 17 anni e sarebbe tunisino e non marocchino come ha dichiarato al gip che ha convalidato il fermo e disposto il carcere per tutti i dieci presunti scafisti. Per loro l'accusa è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio plurimo. I pm che indagano sulla vicenda hanno disposto accertamenti, tra cui una serie di radiografie, per stabilire l'età dei fermati: analisi che avrebbero confermato il sospetto che uno di loro è minorenne. Al gip in sette hanno raccontato di essere profughi, tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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