PALERMO. Il Palio a Carini non si farà. Non c' erano i requisiti di sicurezza e i tempi per organizzare la manifestazione. È quanto emerso nel corso dell' incontro che si è tenuto al municipio, dopo la polemica sollevata dal Partito animalista europeo sul rischio di infiltrazioni mafiose. A Carini era tanta la voglia di riportare in auge una manifestazione equestre che si svolge dal 1500. Tra quanti avevano proposto le gare c' erano due candidati a sindaco, Ambrogio Conigliaro (M5S e Legambiente), e Gianfranco Lo Piccolo (lista civica). «Nessuna volontà di favorire famiglie mafiose che non erano coinvolte nella manifestazione», dice il sindaco Giovì Monteleone che ha organizzato l' incontro per verificare se c' erano i presupposti per fare svolgere la corsa dei cavalli". È stato deciso di svolgere invece una manifestazione equestre sul campo di Carini, con una mostra di cavalli e poi una sfilata lungo il corso in occasione della festa. Ma nessuna gara. Per il segretario del Partito animalista europeo, Enrico Rizzi, «il buon senso ha prevalso ed è certamente apprezzabile il dietrofront del sindaco di Carini». E aggiunge, il segretario: «Oggi (ieri, ndr) è stato si curamente dato un duro colpo alla mafia, organizzazione criminale che presta particolari attenzioni a queste manifestazioni medievali e crudeli, considerato che fruttano centinaia di migliaia di euro l' anno, a danno esclusivo dell' integrità fisica e della salute dei poveri cavalli». Rizzi martedì aveva inoltrato allo stesso sindaco Monteleone, al questore e al prefetto un «atto di significazione e diffida» intimando l' alt immediato della corsa per il rischio di infiltrazioni mafiose, doping e uso di sostanze stupefacenti, preannunciando l' intenzione di rivolgersi alla Procura in caso di inerzia delle istituzioni. Ma l' intenzione del Comune di Carini non è certo quella di chiudere questa partita. «Sarà l' amministrazione che il prossimo anno, per tempo e seguendo tutte le procedure, cercherà di riproporre il Palio - aggiunge il sindaco Monteleone -. Quella di quest' anno, promossa da un gruppo di cittadini, era solo una manifestazione per riprendere una tradizione centenaria. Non mi si può certo dire che si voleva fare entrare Cosa nostra nella gestione di questo evento. La mia storia, la mia integrità morale su questo punto non può essere messa in discussione. Del resto, a proporre la gara era stata un esponente locale di Legambiente oltre che candidato del Movimento 5 Stelle». Alla conferenza di ieri hanno partecipato, oltre alla stessa amministrazione comunale, la guardia di finanza, la polizia municipale, l' ufficio veterinario dell' Asp, la guardia forestale, i funzionari della terza ripartizione, del settore servizi a rete e del Suap, rappresentanti dei comitati «Manifestazioni equestri» e «Santissimo Crocifisso» e alcuni consiglieri comunali.