PALERMO. Per celebrare i funerali laici di Giovanni Lo Porto si deve attendere l'esito dell'esame del Dna sui resti del cooperante ucciso in un raid in Afganistan consegnati dal governo americano a quello italiano. Nei giorni scorsi il fratello di Giovanni è recato a Roma per procedere al confronto. Una volta avuto l'esito dell'esame la salma verrà restituita alla famiglia e si potranno celebrare i funerali alla Fonderia. Probabilmente a metà settimana. Il Comune, d'accordo con la famiglia, curerà lo svolgimento del funerale. "È un doveroso atto di omaggio - ha detto Leoluca Orlando - ad un nostro concittadino morto affermando in modo concreto l'impegno ed i valori della solidarietà e della cooperazione fra i popoli e le culture." In un comunicato dei giorni scorsi la Presidenza del Consiglio ha sottolineato: «Il Governo ha operato affinchè, dopo la sua tragica morte, fosse data a Lo Porto degna sepoltura, dando così un luogo del dolore alla famiglia, a quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato per il suo limpido e straordinario impegno e agli italiani tutti. In memoria di Lo Porto e delle attività umanitarie da lui svolte saranno avviate iniziative di cooperazione nel campo dell'educazione e della formazione».