MEZZOJUSO. I carabinieri indagano su un'intimidazione ai danni dell’azienda di macellazione e vendita di carni all’ingrosso Ovinsicula a Mezzojuso finita sottosequestro nel corso dell’operazione Alexander. Nella notte sono andati a fuoco quattro furgoni della ditta finita in amministrazione giudiziaria. Sono intervenuti i vigili del fuoco. Sono in corso gli accertamenti anche se l’incendio pare sia di natura dolosa. La ditta di Mezzojuso ha 55 dipendenti, è una delle più grandi presenti sul territorio siciliano, costituita da un complesso aziendale che si occupa dell’allevamento, macellazione e successiva vendita all’ingrosso di ovini, suini e bovini. L’azienda secondo le indagini dei carabinieri è riconducibile ad Antonino Ciresi, arrestato nel mese del aprile del 2013, poiché ritenuto responsabile dell’estorsione allo chef Natale Giunta, nonché denunciato nell’ambito dell’operazione Alexander, poiché ritenuto reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. L’azienda ha un valore di 30 milioni di euro.
Sono stati dati alle fiamme quattro furgoni sui cinque che aveva a disposizione l'azienda di macellazione e vendita di carni all'ingrosso Ovinsicula a Mezzojuso sequestrata nel corso dell'operazione Alexander. Due furgoni frigo e due di trasporto degli animali. Nel corso dell’incendio doloso si sono verificati danni alla struttura anche gravi. E’ andato distrutto l’impianto elettrico e anche i capannoni sono stati interessati al rogo. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Misilmeri. L’azienda finita in amministrazione giudiziaria che adesso occupa 40 dipendenti, messi in regola, è stata messa in ginocchio. La ripresa non sarà molto veloce. Prima di essere sequestrata nell’impresa di macellazione lavoravano 55 dipendenti. I carabinieri nel corso dei controlli durante la fase del sequestro avevano riscontrato numerose irregolarità contributive e il mancato rispetto del contratto di lavoro.
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