PALERMO. Aveva dato sette giorni di tempo, il sindaco Orlando, e lanciato un ultimatum al consiglio d’amministrazione della Rap «per allontanare i dirigenti che sono già sotto procedimento disciplinare». E così è stato. Partono le rotazioni nell’azienda dei rifiuti, nell’occhio del ciclone, nel «luglio nero», per la raccolta della spazzatura, con i quartieri periferici e le borgate marinare invasi dall’immondizia. Ieri, dopo una riunione fiume del consiglio di amministrazione, la Rap ha disposto il trasferimento di tutti i capiarea delle aree tecniche aziendali e avviato le «procedure di licenziamento di un dirigente che, si legge nella nota della Rap, «ripetutamente si sarebbe reso responsabile di gravi episodi che avrebbero leso il rapporto fiduciario». Il nome al momento è top secret. Ai dirigenti verranno assegnati «obiettivi specifici che, se non raggiunti, consentiranno alla società di adottare specifici provvedimenti previsti dalla normativa in materia». «La prossima settimana ci sarà l’assemblea dei soci e per quel giorno voglio un segno tangibile dal consiglio d’amministrazione. Voglio sapere da tutti cosa hanno fatto fino ad oggi, sono loro i responsabili di questa situazione», aveva detto Orlando. Il caso era esploso la settimana scorsa quando, nonostante la città fosse invasa da sacchetti di spazzatura, il presidente di Rap Sergio Marino si trovava in vacanza. Una scelta contestata dai sindacati e dai consiglieri comunali che avevano convocato Marino in Commissione per esaminare la situazione della Rap. Il sindaco, dopo la denuncia di Marino che aveva parlato di dipendenti che si imboscano o non svolgono il proprio lavoro al meglio, aveva detto chiaramente che i modi non sarebbero stati morbidi e sollecitato i vertici dell’azienda a mandare via i dirigenti fannulloni.