PALERMO. Intimidazione alla ditta che sta realizzando la nuova chiesa di Padre Pino Puglisi in via Fichi d’India a Palermo. Ignoti la scorsa notte hanno danneggiato l’escavatore che era stato posteggiato ieri sera nell’area del cantiere. Alcuni volontari insieme a padre Maurizio Francofonte sono andati nella zona e hanno notato il vetro in frantumi del mezzo.
Sono intervenute le volanti della polizia di Stato che indagano. Quella che da ieri si sta realizzando è la nuova chiesa di Padre Pino Puglisi. I lavori sono iniziati in un terreno confiscato alla mafia di via Fichidindia di 12 mila metri quadrati, a due anni dalla posa della prima pietra da parte del cardinale Paolo Romeo e dopo un lungo iter burocratico fra la Cei, il Comune e la Regione. Per prima cosa, infatti, saranno realizzati la chiesa e i locali pastorali per un valore complessivo di 4 milioni e 700 mila euro di fondi dell'8 per mille destinati alla costruzione di nuove chiese.
Soltanto dopo, con le risorse che dovrebbero arrivare dalle donazioni, si procederà con la costruzione delle aule laboratorio, del campo sportivo polivalente, dell anfiteatro e dell'area verde di 6 mila metri quadrati. Era questo il cuore del progetto sognato da Puglisi, un luogo di incontro, non la sola chiesa.
«Niente di nuovo sotto il sole, niente che ci possa preoccupare più di tanto, ma certamente un'ulteriore offesa alla memoria del Beato Giuseppe Puglisi». Lo dice Maurizio Artale presidente del Centro Padre nostro commentando la rottura dei vetri di un escavatore che sta predisponendo la costruzione del nuovo complesso parrocchiale intitolato al Beato Giuseppe Puglisi.
«Abbiamo più volte denunciato i vari atti vandalici che il Centro da Lui fondato ha subito e altrettante volte abbiamo detto che questo è un segno: ancora a Brancaccio la gente mal sopporta tutto ciò che la fa guardare allo specchio mettendola dinanzi alla propria pavidità» aggiunge.
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