PALERMO. Erano stati accusati dai colleghi della squadra nautica della questura di Palermo di non avere distrutto maschere, boccagli, erogatori e bombole che erano stati sequestrati ad alcuni pescatori di frodo. Tutto il materiale risultava, invece, eliminato in alcune relazioni di servizio. Dopo oltre cinque anni sono stati assolti dall'accusa di falso dal giudice monocratico per non avere commesso il fatto. La vicenda è iniziata nell'ottobre 2008 quando alcuni colleghi nel corso di una ricognizione nei locali della squadra nautica avevano trovato un grosso sacco con il materiale sequestrato che doveva essere distrutto. Sull'involucro c'erano ancora i verbali. A essere denunciati furono Gaspare Amodeo, ispettore di polizia di Stato, e i sovrintendenti Danilo Vassallo e Luigi Azzara. Nel processo era imputato Giuseppe Lipari un battelliere che lavora al porto di Palermo e che doveva occuparsi dello smaltimento degli oggetti sequestrati. Gli agenti indagati, difesi dall'avvocato Massimo Motisi, hanno dimostrato che non c'era alcuna volontà di appropriarsi degli oggetti da pesca.