PALERMO. L'ex funzionario del Sisde, Bruno Contrada, ha depositato alla Procura di Palermo, tramite il suo legale, l'avvocato Giuseppe Lipera, una querela nei confronti del collaboratore di giustizia Vito Galatolo. In particolare, l'ex capo della squadra mobile di Palermo che ha finito di scontare una condanna per concorso esterno all'associazione mafiosa, contesta diverse dichiarazioni rese dal 'pentito' come quella di «non avere mai abitato nè in via Cimbali nè in via Guido Yung», come invece sostiene Galatolo dichiarando di «averlo visto spesso lì perchè vi abitava», e che incontrava i vertici di Cosa nostra nel rione Pipitone o in una 'casuzzà, una piccola casa appartata. Contrada ricorda che «i componenti della famiglia Galatolo, notoriamente mafiosa, è stata sempre oggetto di attenzione investigativa degli organi di Polizia, sin dai primi tempi, secondo il mio ricordo, del mio servizio alla Squadra Mobile. Non è da escludere che nel periodo 1962-1976 (mio servizio alla Mobile) sia andato, di certo mai da solo, al fondo Pipitone per investigazioni, controlli, ispezioni, perquisizioni, ricerche o esecuzioni di ordini o mandati di cattura». «Escludo, senza tema di smentita - conclude Contrada - di essere lì andato per qualsivoglia motivo nel periodo successivo cioè dal 1976 al 1985, periodo in cui ho ricoperto gli incarichi a Palermo di dirigente del Centro Criminalpol e di Capo di Gabinetto dell'Alto commissario».