PALERMO. "Perdono? No, non esiste perdono dopo quello che ha fatto. Deve soffrire e capire il male che ha fatto". Dietro quel cancello un po' arrugginito di uno stabile in largo del Pettirosso c'è un mondo dove il tempo si è fermato. Antonino Valguarnera, il fratello di Tania, la ragazza di 29 anni uccisa domenica da un pirata della strada in via Libertà, apre la porta di casa e racconta quel che resta di una famiglia felice dopo una tragedia violenta.
«Nel nostro cuore ci sono solo macerie. Mio padre ancora non si rende bene conto di quello che è successo: sa che Tania è morta ma non riesce ad accettarlo. È come se fosse sotto choc - dice Antonino -. Fa le cose in automatico, e non sa nemmeno come le fa. Mia madre si tiene tutto dentro, non parla molto. È sempre stata così, ma ha una rabbia che non credo si possa descrivere. Io sono il fratello, soffro da morire per quello che è successo, ma seppellire una sorella è diverso da seppellire una figlia. La nostra vita è come se si fosse fermata, la verità è questa. Ci vorrà del tempo. E non so se basterà». Antonino ha 24 anni ed è consapevole che in questo momento la famiglia è sulle sue spalle, ed è chiaro nel dire che per chi ha investito sua sorella non esiste perdono.
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