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Palermo, truffa all'Enel a "conduzione familiare": 3 arresti

PALERMO. La truffa all'Enel sarebbe stata gestita a conduzione familiare. Dopo il fermo avvenuto mercoledì scorso nei confronti di Nicolò Regina, 32 anni di Castelvetrano e Alessandro Ingarra 29 anni di Vigevano, considerati da anni al vertice di unorganizzazione criminale dedita alle truffe alla società  elettrica, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari, ha disposto agli arresti domiciliari la madre e la sorella di Regina, rispettivamente Anna Giammarinaro 62 anni e Carmela Regina 29 anni originarie del trapanese ma residenti a Isola delle Femmine, nonché la moglie, Veronica Rosa 32 anni, nata ad Abbiategrasso ma da qualche tempo stabilmente a Tenerife insieme al marito e capo della banda.

Le tre donne, da quanto emerso nel corso delle indagini, erano parte attiva dell'organizzazione e si occupavano, sotto la direzione di Nicolò Regina, della gestione degli affari illeciti dell'organizzazione. Dall'isola delle Canarie, infatti, venivano impartite le disposizioni agli altri membri del clan: la Giammarinaro, in particolare, era deputata alla gestione dei conti correnti e delle transazioni bancarie, mentre Carmela Regina teneva i contatti con i clienti, occupandosi di riscuotere i pagamenti (spesso in contanti), e di interagire con l'Enel per volturare i contatori morosi prima del distacco dellenergia. Veronica Rosa, aveva il compito di gestire da Tenerife la fatturazione delle finte bollette, che compilava e trasmetteva agli altri sodali deputati ad interloquire con i clienti della banda.

Nellambito del medesimo provvedimento, il Gip ha confermato, per Nicolò Regina, la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere ordinando, contestualmente, il sequestro di tre conti correnti utilizzati dallorganizzazione criminale per leffettuazione delle truffe. L'operazione delle Fiamme Gialle di Palermo, che ha portato finora allarresto di cinque persone, ha tratto origine da una denuncia presentata agli investigatori, lo scorso anno, da Enel Servizio Elettrico s.p.a. Le successive investigazioni, infatti, hanno condotto alla scoperta di uningente frode, allo stato quantificata in circa due milioni di euro.
La truffa si basava su un articolato sistema di volture, che consentiva di mantenere in funzione i contatori che continuavano ad erogare energia, pur non vedendosi lEnel pagato il corrispettivo per le forniture.

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