PALERMO. La mamma quarantenne di Bagheria condannata a sei anni, per avere tentato di uccidere, gettandolo nel balcone di una vicina, il figlio appena nato, la sorella assolta: eppure l’accusa aveva chiesto una condanna più severa proprio per la sorella, di 41 anni, giudicata invece estranea ai fatti. La sentenza è del Gup di Termini Imerese Sabina Raimondo, che ha accolto in parte le richieste del pm Francesco Gualtieri e in pieno le tesi dell’avvocato Antonino Agnello, che assisteva l’imputata scagionata (nei cui confronti la richiesta era stata di otto anni). Farà ricorso in appello, invece, l’avvocato Sergio Di Gerlando, legale della mamma di Angelo Raffaele, il bimbo che, nonostante un trauma cranico e l’arrivo in ospedale in condizioni disperate, si salvò. Per la donna la richiesta dell’accusa era stata di sei anni e otto mesi. Senza gli sconti previsti per il rito abbreviato la condanna nei suoi confronti sarebbe stata nove anni.
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