PALERMO. La caccia al terzo uomo è aperta: nel delitto della domenica delle Palme allo Zen gli accertamenti svolti dalla Squadra mobile confermano in parte le informazioni raccolte sul campo, grazie alle numerose fonti confidenziali consultate dagli investigatori. Nella Panda blu dalla quale scese Fabio Chianchiano, reduce dall’omicidio di Franco Mazzè e diretto a casa dell’altro «nemico» da colpire, Michele Moceo, gli occupanti sarebbero stati tre e non due: perché Chianchiano, che per non farsi riconoscere, sebbene si spostasse in macchina, indossava un casco scuro, sarebbe sceso dal sedile posteriore della Panda. E davanti, assieme a colui che sarebbe stato alla guida, Stefano Biondo, ci sarebbe stato seduto il terzo protagonista della giornata di follia, cominciata con una banale zuffa dentro un bar e finita col morto. L’inchiesta coordinata dai pm Gery Ferrara e Sergio Barbiera va avanti a tappe forzate, anche se gli inquirenti e gli agenti della sezione omicidi, dopo avere dato un volto all’assassino — che ha pure confessato — e dopo avere arrestato pure Biondo, stanno facendo il punto della situazione. Leggi la versione integrale e le altre notizie in edicola o sul giornale digitale CLICCA QUI