CEFALU'. Nell'ambito di un'indagine sui lidi la polizia di Cefalù (Palermo) ha sequestrato per misura cautelare il complesso del "Poseidon". Gli agenti avrebbero riscontrato irregolarità nell'occupazione di un tratto di spiaggia sul lungomare. I poliziotti hanno delimitato l'area e apposto i sigilli alla struttura. Controlli sono in corso in altri lidi della zona. Avevano eseguito opere in difformità alle licenze rilasciate. I titolari del "Poseidon", il maggiore lido di Cefalù sequestrato dalla polizia, avevano in sostanza "allargato" l'area occupata dalla struttura nascondendo la vista del mare. E per questo si procede nei loro confronti per violazione delle norme di tutela ambientale. Il sequestro è stato ordinato dal gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura. L'indagine è in corso dal mese di giugno dello scorso anno quando sono state riscontrate opere non contemplate o eseguite in violazione rispetto a quelle previste dalla concessione demaniale marittima. I lavori erano stati eseguiti dai titolari del lido sul presupposto, rivelatosi poi infondato, dell'imminente rilascio di una nuova concessione che le avrebbe autorizzate. Alcune di queste opere erano state parzialmente rimosse ma la Soprintendenza ai Beni culturali ha nel frattempo revocato in autotutela i nulla osta precedentemente rilasciati. La struttura costituisce, secondo la Sovrintendenza, una "barriere visiva che impedisce la continuità della veduta del litorale, intaccandone l'integrità dell'immagine in tutte le sue componenti panoramiche e naturalistiche". Anche la copertura nasconderebbe per la sua profondità completamente la "visione della spiaggia su un lungo tratto della passeggiata a mare".