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Padre Puglisi tra i patroni di Palermo: il popolo del web dice sì

L’iniziativa partita dal blog dedicato al beato don Pino ha coinvolto non solo credenti ma anche laici. Ora parola alla Curia che esprime apprezzamento

PALERMO. La proposta di inserire Padre Pino Puglisi tra i patroni di Palermo piace al popolo del web. Amici del sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993, sacerdoti, giovani, ma anche uomini delle istituzioni e laici hanno aderito con entusiasmo all'iniziativa lanciata poco più di un mese fa dal blog www.beatopadrepuglisi.it, curato dal giornalista Francesco Deliziosi e che ha superato i 20 mila contatti totali proprio durante la campagna, mentre la pagina Facebook «Beato Giuseppe Puglisi» è a 2.800 «mi piace».

La scelta dei patroni delle città nella Chiesa cattolica è regolata da norme molto rigide promulgate nel 1973 da Papa Paolo VI, che chiamano in causa il vescovo diocesano. Ma la consultazione popolare è già un primo passo, visto con favore anche dai vertici ecclesiastici, che «mostrano apprezzamento verso questa iniziativa, che sta riscontrando l'adesione di migliaia di persone, segno di quanto sia amato il beato Pino Puglisi - osserva il vescovo ausiliare di Palermo, monsignor Carmelo Cuttitta, cresciuto col sacerdote martire -. C'è una grande sete di conoscere questa figura, come dimostra la partecipazione alle settimane di preghiera davanti alle reliquie di padre Puglisi organizzate nella diocesi di Messina e in quella di Cefalù. Questa proposta è l'occasione per un ragionamento comune. La valutazione e l'opportunità vanno, però, affidate alle sedi competenti».

L'iniziativa è stata rilanciata da tantissime testate d'informazione regionale e nazionale, fra cui Avvenire, il Sir, la newsletter dell'Arcidiocesi di Palermo, il forum Cattolici Romani. Tra le molteplici adesioni alla petizione, c'è certamente quella del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che aveva già inviato una richiesta del genere a Papa Francesco.

Sull'idea di proclamare padre Puglisi patrono si sono riuniti i vecchi amici di «3 P» come il suo ex viceparroco Gregorio Porcaro, uno dei suoi giovani impegnati in parrocchia a Brancaccio e poi diventato testimone di giustizia, Giuseppe Carini, suor Carolina Iavazzo, sua stretta collaboratrice al Centro Padre Nostro e oggi nella Locride. La religiosa commenta: «Sono felicissima della campagna... Teniamo viva la memoria di padre Pino Puglisi, merita tutto il bene del mondo, della Chiesa e della gente onesta e pulita».

Hanno aderito all'iniziativa anche tantissimi laici, sacerdoti e religiosi palermitani, tra cui lo storico della Chiesa don Francesco Stabile, il vicerettore del seminario e direttore del Centro diocesano vocazioni, don Giuseppe Tavolacci, il direttore dell'ufficio diocesano per i Problemi sociali e il lavoro, Giuseppe Notarstefano, il francescano padre Paolo Fiasconaro. E ancora l'ex preside e amico di don Puglisi, Antonino Raffaele, il magistrato Laura Vaccaro, il missionario comboniano padre Gaspare Di Vincenzo dal Congo, l'assistente sociale missionaria Anna Alonzo, Maurizio Bernava (Cisl) e il segretario della Fabi (bancari) Carmelo Raffa. Tantissimi i ragazzi dell'istituto Don Bosco coinvolti dal preside Nicola Filippone, dal cui articolo sul blog è scaturita l'idea della petizione. Tra le riflessioni più interessanti quella di Pippo Russo del Pd, che dà una valutazione laica, proponendo che Puglisi possa diventare patrono della Sicilia.

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