PALERMO. Una studentessa palermitana del corso dei Medicina e Chirurgia si era vista scavalcare da altri concorrenti secondo una procedura di scorrimento che prevedeva solo un annuncio fatto sul sito dell’Università di Palermo che modificava le precedenti modalità di chiamata dei candidati. Una modifica in corso d’opera non prevista dal bando. Una procedura contestata dalla studentessa che si era ammalata e per due giorni non aveva l’annuncio pubblicato sul sito Unipa. Assistita dall’avvocato Gianluigi Mangione si è rivolta ai giudici del Tar di Palermo che hanno accolto il suo ricorso ammettendola in soprannumero al corso di laurea. "L’operato dell’Amministrazione universitaria – dicono i giudici della prima sezione del Tar presieduta da Nicolò Monteleone - vulnera ingiustificatamente il legittimo affidamento degli studenti interessati all’immatricolazione e, comunque, si palesa non proporzionato rispetto ai fini perseguiti. Il Collegio rileva l’oggettiva diversità di operare stabilito dall’Università nel contestato episodio di scorrimento rispetto a quello praticato (a quanto consta) in tutte le passate occasioni”. L’Università aveva unicamente rilevato che la competenza era solo del Tar Lazio con aggravio degli oneri difensivi della studentessa. Il Tar Palermo ha ribadito la propria competenza e quindi accolto il ricorso e l’immatricolazione della giovane.