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Espulsi perché pregiudicati,
74 Pip riavranno il posto

Si occuperanno di progetti speciali, ma vanno trovati i fondi. L’annuncio del presidente Crocetta: «Non avevano più commesso reati, un errore estrometterli»

PALERMO. Erano stati espulsi perchè la loro fedina penale è macchiata da reati gravi, ora rientrano nell’orbita regionale. Sono 74 i Pip che riavranno il posto di lavoro: lo ha confermato ieri sera il presidente della Regione, Rosario Crocetta. I Pip riammessi in servizio si occuperanno di progetti speciali che garantiranno uno stipendio analogo (fra i 600 e gli 800 euro) a quello che viene erogato ai colleghi in servizio in Asp, scuole e altre strutture pubbliche.

Poco più di un anno fa la Regione aveva espulso 331 Pip dal bacino garantito, cioè dall’elenco di precari che hanno diritto a essere impiegati a spese della Regione in enti pubblici di Palermo. Una norma della Finanziaria 2014 prevedeva infatti l’espulsione per chi ha redditi alti e per chi ha reati gravi alle spalle. Avere reati è nel Dna di questo bacino di precari che nacque alla fine degli anni Novanta: lo spirito era proprio quello di dare un’opportunità a chi usciva di galera. Ma negli ultimi tempi alla Regione si erano accorti che c’erano precari che avevano scontato pene per spaccio o violenza e che trovavano impiego in scuole medie. In altri casi c’erano precari che risultavano vicini alle cosche. Da qui scattò l’ondata di espulsioni che provocò proteste di piazza: in una di queste furono usate anche molotov che dovevano essere lanciate contro Palazzo d’Orleans.

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