PALERMO. Ci sono quasi duemila impiegati al Comune sostanzialmente «intoccabili» sotto il profilo del trasferimento. Persino farli spostare (per esigenze dell’amministrazione) da un ufficio all’altro, da un piano all’altro o addirittura alla stanza accanto, diventa una missione impossibile. Fra dirigenti sindacali, rappresentanti di base e persone che godono dei benefici della legge 104 (tre giorni di permesso retribuito al mese) per la propria malattia o quella di un congiunto parliamo di un esercito che rappresenta oltre il 20 per cento del personale in servizio diretto al Comune che conta 9 mila unità. Beninteso, non si tratta di condizioni fuorilegge. Permessi e distacchi sindacali sono previsti dalla legge. Probabilmente, però, avere un rappresentante ogni dieci dipendenti è una percentuale notevolissima. Vero è che questi signori sono impiegati comunali, ma non tutti svolgono la loro attività all’interno di Palazzo delle Aquile: spesso «gestiscono» e rappresentano comparti diversi. Il sindaco, Leoluca Orlando, ha ordinato un monitoraggio approfondito sul fenomeno che, di fatto, comporta inamovibilità: i sindacalisti per una tutela che nasce per evitare ritorsioni del datore di lavoro, quelli della 104 perché hanno il diritto a essere nella sede più vicina al luogo di cura o al familiare malato. Leggi la versione integrale e le altre notizie in edicola Per accedere al giornale digitale CLICCA QUI