PALERMO. Gli avvocati della lista “Alternativa Democratica” hanno presentato un ricorso al Consiglio nazionale forense organo di giurisdizione speciale dell’avvocatura in materia elettorale, per contestare l’esito del voto con il quale il 26 e 27 febbraio sono stati rinnovati i componenti del Consiglio dell’ordine di Palermo. I componenti della lista “Alternativa democratica” , Salvatore Baldanza, Luca Librizzi, Miriam Marsana, Antonello Micalizzi, Venera Miccichè, Pietro Milone, Salvo Musotto, Sonia Spallitta e Luciano Termini, contestano il regolamento elettorale che è sub judice al Tar. In molte regioni infatti in attesa della pronuncia dei giudici amministrativi a maggio le elezioni erano state sospese. A Palermo, affermano gli avvocati, si è svolto tutto con quello che definiscono il regolamento “porcellum”. Regole che non consentono la rappresentanza delle minoranze. La lista vincente “Uniti per l’avvocatura con Francesco Greco Presidente”, ha presentato una lista con 25 componenti, contrariamente al disposto normativo che proprio per permettere il pluralismo e il rispetto delle minoranze, oltre che la tutela di genere, aveva fissato a 16 candidati il limite massimo delle preferenze da potere esprimere da parte di ciascun elettore. “A differenza di quanto prescritto dalla legge professionale – dice Sonia Spallitta - è stata data la possibilità di esprimere la preferenza , oltre che ai candidati appartenenti a ciascuna lista, anche per la intera lista, computandosi poi come voto dato ai singoli componenti la lista medesima. Ecco perché, nonostante i candidati della lista “Alternativa democratica” , composta da soli nove avvocati, nel rispetto dunque delle norme di legge, avessero conseguito un numero di preferenze elevatissime, tanto da farli inserire quasi tutti nella graduatoria degli eleggibili al Consiglio dell’Ordine di Palermo, sono rimasti fuori”. In base al regolamento contestato ad essere eletti sono stati i 25 rappresentanti della lista Greco lasciando fuori la minoranza. Non solo ma il Consiglio dell’Ordine, affermano gli avvocati di Alternativa democratica, appena nominato si sia rifiutato di dare gli atti delle operazioni di voto se non a termini scaduti.