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Acque agitate alla Gesap dopo l'arresto di Helg

PALERMO. Acque agitate alla Gesap. Provincia e Cinisi si stanno muovendo per cercare di rinnovare i vertici della Gesap. “Stiamo seguendo con molta attenzione l’evolversi delle vicende che ruotano attorno all’arresto del vicepresidente di Gesap Roberto Helg - dice il commissario della Provincia Manlio Munafò -. Stiamo valutando anche la possibilità di ritirare i due componenti del cda della Provincia, Dario Colombo e Giuseppe Di Maggio. Questa ipotesi avanzata dal deputato regionale Fabrizio Ferrandelli la stiamo tenendo in considerazione. Certo è che il Cda ad aprile era in scadenza. Si sarebbe dovuto approvare il conto consuntivo e poi eleggere un nuovo Cda. Certo è che cercheremo di prendere tutti i necessari provvedimenti per fare superare questo momento di profondo imbarazzo per la Società che si sta rilanciando e in un momento in cui si stava lavorando per la privatizzazione”.

“La prossima settimana è convocata un’assemblea dei soci. Sarà quella la sede per dare la giusta serenità alla società che gestisce lo scalo aeroportuale”.

Giangiacomo Palazzolo, sindaco del Comune di Cinisi - azionista di minoranza della Gesap, all’assemblea dei soci del 13 marzo chiederà le dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione Gesap, Fabio Giambrone: "Innanzi alla gravità di quanto accaduto, blanda ed inadeguata appare la reazione del presidente Giambrone, dal quale ci si sarebbe aspettati una reazione reale ed efficace dinanzi al fatto criminale che ha avuto per protagonista il vice presidente Roberto Helg. Limitarsi a dichiarare che la Gesap – si legge in una nota del sindaco - si costituirà parte civile appare minimale e deficitario dinanzi alla gravità dell’accaduto”.

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