PALERMO. Non solo avrebbe «regnato» sul mandamento di Villagrazia-Santa Maria di Gesù, ma sarebbe stato uno dei maggiori fautori del tentativo di riorganizzare la commissione di Cosa nostra, a capo della quale avrebbe dovuto sedere proprio suo padre, il boss Benedetto Capizzi. Un «astro nascente di Cosa nostra», così venne definito Sandro Capizzi, 34 anni, al momento del suo arresto nell’ambito del maxiblitz antimafia «Perseo», del 16 dicembre 2008. Ora è libero, per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Ha il divieto di soggiornare in Sicilia e, infatti, al momento si trova a Roma. La scarcerazione del giovane boss è stata disposta dai giudici della prima sezione della Corte d’Appello (collegio presieduto da Gianfranco Garofalo), davanti al quale si sta svolgendo il quarto grado di giudizio del troncone di «Perseo» in abbreviato. I giudici non hanno potuto che accogliere la richiesta avanzata dal difensore di Capizzi, l’avvocato Marco Clementi. Per chi come Capizzi è accusato di 416 bis, i termini di custodia sono di sei anni. Abbondantemente scaduti — fu arrestato nel 2008 — per via del lungo iter giudiziario del procedimento. L'ARTICOLO INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA