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Aggredito due volte in pochi giorni, avvocato nel mirino: «È un incubo»

L’uomo colpito prima da un malvivente solitario, poi da due persone. Indagano i carabinieri

PALERMO. Due aggressioni alla stessa persona in dieci giorni. Entrambe a pugni, entrambe di sera, al rientro a casa dal lavoro. Spedizioni punitive, a giudicare dalla dinamica dei raid. In entrambe le occasioni, infatti, l’uomo è stato picchiato senza nessun tentativo di rapina. Mai una richiesta di denaro, neanche il Rolex che portava al polso. Solo botte. Sta vivendo un autentico incubo, un avvocato civilista di 43 anni. Si chiama Antonino T. e ha studio nei pressi del Tribunale. Ogni volta che diventa sera ed è ora di lasciare l’ufficio per tornare a casa e abbracciare la famiglia, un brivido gli percorre la schiena. Senza riuscire, soprattutto, a darsi un perché.
«Tutto è cominciato il 2 febbraio scorso — racconta il malcapitato —. Erano le 21, avevo appena parcheggiato l’auto nel garage di via Paolucci, nei pressi di casa, come faccio sempre. Camminavo sul marciapiede quando un uomo mi si è materializzato davanti. Aveva un cappello di lana e gli occhiali da sole, nonostante il buio. Mi ha colpito due volte, sia al viso che alla testa. Non diceva niente, poi è fuggito. Non ho avuto neanche il tempo di guardarlo bene in faccia. Per fortuna è intervenuto subito il custode del garage, che sentendomi gridare ha chiamato la polizia».

L’episodio, seppur molto grave, non aveva preoccupato più di tanto il legale. Pensava a un bandito inesperto, un balordo. Tanto che ha deciso di non presentare neanche la denuncia, nonostante l’intervento di tre volanti della Squadra mobile. Non si era fatto neanche refertare dai medici del pronto soccorso dell’ospedale «Villa Sofia», dove lo aveva portato un’ambulanza del «118», nonostante la paura per i colpi in testa, specie per lui che in passato era stato operato al capo. Voleva solo dimenticare. Dieci giorni dopo, il 12 febbraio, però è arrivata l’altra aggressione.

«Rientravo anche quella sera a casa dal lavoro — racconta il legale — erano le 20,30. Stavolta mi hanno seguito fino al portone del palazzo. Appena ho aperto, due uomini mi hanno spinto dentro l’androne e mi hanno picchiato, sempre al capo. Fuori mi è anche sembrato di riconoscere l’autore della prima aggressione».
A quel punto, l’avvocato decide di denunciare tutto ai carabinieri della caserma Crispi. I militari hanno acquisito le immagini di videosorveglianza delle telecamere del palazzo. Gli investigatori stanno concentrando le indagini sulla sfera professionale del legale. E grazie ad alcune informazioni fornite dalla vittima si starebbe stringendo il cerchio sugli autori delle aggressioni.

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