Eternit e mobili abbandonati per strada a Palermo, nasce una discarica abusiva a Borgo Molara
Rifiuti Marcello E Carmen Russo da Borgo Molara Nella zona di Borgo Molara, in stradella Cartiera Grande, esiste una mega discarica abusiva dove si può trovare di tutto: eternit, frigoriferi, un cassonetto abbandonato... essendo madre di famiglia mi preoccupo di questa situazione e ai danni che può creare. (La spesa per la tutela dell’ambiente erogata dalle regioni italiane è pari infatti a 69 euro per abitante; in Sicilia, dove il ciclo dei rifiuti non brilla certo per efficacia, il costo sostenuto dal singolo cittadino raggiunge invece i 137 euro, come dire il doppio della media nazionale. Il confronto tra la spesa in Sicilia e le grandi aggregazioni territoriali, risulta addirittura impietoso: 61 euro a testa nel nord-est, 49 al Centro e 111 nell’intero Mezzogiorno. Sono 528 i kg di rifiuti urbani raccolti in Italia per ogni abitante ogni anno. E non mancano le curiosità. La Sicilia infatti produce 516 chili e sorprende molto che, nonostante lo stretto collegamento esistente tra il livello del reddito, i consumi ed i rifiuti prodotti, l’Isola sopravanzi, nell’accumulo di rifiuti, regioni come il Trentino, la Lombardia, il Piemonte ed il Veneto. Nella media nazionale, il 42% del totale dei rifiuti urbani raccolti, pari a 222 kg per abitante, viene ancora smaltito in discarica. Ma se dieci anni fa la Sicilia era la quarta regione in Italia, oggi è saldamente la prima per volume di rifiuti conferiti in discarica: ben 468 chili a testa. Siamo a più del doppio della media italiana. In Italia la raccolta differenziata è pari al 38% del totale dei rifiuti urbani raccolti. Anche in questo caso la Sicilia conquista un posto preminente: è l’ultima regione italiana per volumi di differenziata con un misero 11%, preceduta da tutte le altre regioni meridionali e centro-settentrionali. Dieci anni fa la Sicilia “differenziava” il 5% dei rifiuti, oggi l’11%; il Trentino il 36% ed oggi il 62%. Persino la Campania è balzata dal 10% al 38% in pochissimo tempo grazie allo “odiato” termovalorizzatore). Maria Lo Presti da corso Tukory Museo geologico di corso Tukory deriso dai turisti per l’accumulo di spazzatvra all’interno delle villette che la circoscrivono. Di chi è la competenza? Lavoro/92 Sms firmato Sono un muratore disoccupato da tre anni e cerco lavoro. Ho bisogno di aiuto. Salvatore Cardinale Dico ai giovani di andare via perché l'Italia è un paese di vecchi Sms firmato Questi ”poveri” regionali, fanno quasi pena...Ma lavorino, che non sanno cosa significa la parola lavoro. sms firmato Salve vi contatto da parte di mia madre. Purtroppo lei ha perso il lavoro da 6 anni e ci stiamo trovando con grossi disagi finanziari (bollette arretrate, finanziarie, affitto...). Ha 53 anni, problemi di artrosi e da poco ha subito una frattura alla mano. Assistenza/64 Laura Mia figlia ha problemi di deambulazione e, per questo motivo, è costretta a stare in carrozzina. Oggi (ieri per chi legge n.d.r.l) recandomi all'ospedale Civico di Palermo per fare una visita sono stata costretta ad aspettare sotto la pioggia qualcuno che mi veniva a togliere la catena che bloccava l'ingresso allo scivolo per disabili. Sdesso chiedo a voi: è normale che davanti ad uno scivolo ci siano messe delle catene con catenaccio? (Il direttore generale dell’ospedale Civico Giovanni Migliore, contattato dal nostro giornale, risponde che: «Lo scivolo in questione Si trova in un'area che collega il parcheggio riservato ai dipendenti con il livello inferiore dell'oncologico. Si tratta, dunque, di una zona riservata ai dipendenti e lo scivolo è stato chiuso perché attualmente non ci sono dipendenti diversamente abili che hanno necessita di usufruirne. Si tratta quindi di un passaggio che non è aperto al pubblico. Abbiamo deciso di barrare l'accesso per evitare l'ingresso ai motorini che, senza rispetto per gli ammalati, scorrazzavano all'interno della struttura. I pazienti disabili, muniti del relativo contrassegno, hanno possibilità di accedere dall'ingresso pubblico e parcheggiare nei posti a loro riservati più vicini al reparto in cui devono recarsi).