ROMA. Francesco Lo Voi, 57 anni, attualmente rappresentante italiano a Eurojust, è il nuovo procuratore di Palermo. Lo ha nominato a maggioranza il plenum del Csm. Lo Voi ha avuto la meglio su due concorrenti di peso: il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e quello di Messina Guido Lo Forte. Ha ottenuto i voti dei togati di Magistratura Indipendente, dei laici di entrambi gli schieramenti e dei vertici della Cassazione, in tutto 13 voti. Per Lo Voi si tratta di un ritorno a Palermo, dove è stato prima pretore e poi sostituto alla procura ordinaria e anche a quella generale. A Palermo ha seguito indagini rilevanti, come quelle sulla strage di Capaci e sull'omicidio di Ignazio Salvo. Cinquantasette anni, palermitano, Franco Lo Voi, nominato stasera capo della Procura di Palermo, ha indossato la toga nel 1981. Giovanissimo magistrato ha cominciato la carriera come pretore a Sanluri, nel cagliaritano. Poi giudice a Caltanissetta e ancora pretore a Palermo. Sposato con Gedi Seminara, presidente di sezione al tribunale di Palermo, dal 1990 al 1997 è stato sostituto procuratore nel capoluogo siciliano dove ha lavorato a fianco dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Entrato in dda si è occupato di importanti indagini sull'ala militare di Cosa nostra, gestendo poi i principali collaboratori di giustizia. Tra le altre fu sua l'inchiesta che scoprì le responsabilità del medico Salvatore Aragona che, per dare un falso alibi al mafioso Enzo Brusca, accusato di un omicidio, gli fece una incisione all'inguine e compilò una falsa cartella cliniche per dimostrare che il capomafia era ricoverato il giorno del delitto. Dal 1997 ha svolto le funzioni di sostituto procuratore generale a Palermo, dove ha continuato a occupassi di processi di mafia: tra gli altri quello sui mandanti e sugli esecutori di padre Pino Puglisi. Poi la nomina a segretario generale della Procura Generale e punto di contatto della Rete Giudiziaria Europea nell'ambito della quale ha svolto un'attività volta a facilitare le procedure di cooperazione giudiziaria internazionale. Considerato un «duro», designato componente del Csm in area Magistratura Indipendente ha partecipato, sia in Italia che all'estero, a convegni in materia di cooperazione giudiziaria internazionale; è stato inoltre chiamato dalla Commissione Europea a far parte di alcune commissioni di valutazione in materia di giustizia ed affari interni nei paesi candidati all'ingresso nell'U.E. Nominato procuratore generale presso la Cassazione, sei anni fa ha poi ricevuto l'incarico di membro italiano di Eurojust, la struttura con sede a L'Aja, che coordina le indagini sulla criminalità organizzata. «Lo Voi è stato nominato con la maggioranza assoluta alla seconda votazione. Il che gli conferisce legittimazione piena». Lo sottolinea, formulando gli auguri di buon lavoro al nuovo procuratore, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, che esprime tuttavia il suo «rammarico» perchè non si è arrivati a una «condivisione più larga». «Smentisco categoricamente qualunque condizionamento esterno alla decisione del Csm». Ha aggiunto Legnini, rispondendo a chi gli chiedeva se nella scelta del nuovo procuratore di Palermo abbia pesato un veto dall'esterno su uno dei candidati, il procuratore di Messina Guido Lo Forte, perchè ritenuto protagonista di una stagione che ha poi portato al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Legnini ha escluso qualunque tipo di pressione «nè su di me, nè sui consiglieri». Il vice presidente del Csm rivendica di aver fatto «sino in fondo» il tentativo di arrivare a una soluzione di larga condivisione sulla nomina del procuratore di Palermo. «Tra due candidature alternative ce n'era una di mezzo» su cui poteva realizzarsi un'ampia convergenza. Giovanni Legnini non lo dice ma si riferisce al procuratore di Caltanisetta Sergio Lari. Un tentativo sfumato per «rigidità» che il vice presidente sembra attribuire ai togati. Il Csm esce comunque «più forte; è indebolito il meccanismo di selezione correntizio».