CARINI. Ci sono un paio di calzini celesti stesi ad asciugare. Due Babbi Natale appesi per decorare il balcone in vista delle festività natalizie. Le persiane chiuse. Al primo piano della palazzina in via Palermo 16/A a Carini tutto sembrava procedere serenamente. Rosaria Simonetta, di 54 anni, separata con il marito da sette anni e madre di due figlie, era stata vista alcuni giorni fa con i sacchetti della spesa in mano. Anche in questo caso, come successo in via Maggiore Toselli, a fare scoprire il cadavere della madre era stata la figlia. Anche in questo caso la donna non aveva più sue notizie da giorni. Così ha chiamato prima i sanitari del presidio territoriale sanitario di Carini e poi il 118. Una volta trovata la donna riversa per terra sono stati chiamati i carabinieri. La donna aveva una calza attorno al collo che le copriva anche la faccia. In un primo momento sembrava un nuovo femminicidio. L’ennesimo a Palermo. Il secondo in appena una settimana. Via via che passavano le ore, però, la certezza si è incrinata. La donna, come hanno raccontato i vicini, soffriva di depressione e aveva preso anche psicofarmaci. Dunque al momento i carabinieri tengono in piedi le due ipotesi: omicidio o suicidio. Il medico legale ha eseguito la prima ispezione cadaverica. Non sono stati sciolti tutti i dubbi. Secondo alcune testimonianze emerse nel corso della giornata, la donna avrebbe tentato di togliersi la vita un mese fa. Presa dallo sconforto avrebbe tentato di farla finita. Poi ha ripreso a vivere con il sostegno di una delle figlia. L’altra vive all’estero. Per i carabinieri un rompicapo. Resta comunque il giallo della calza attorno al collo. Non c’è nessuna effrazione a porte e finestre. Non sembra mancare nulla nell’appartamento. Le indagini dei carabinieri della compagnia sono coordinate dal pm Stefano Demontis. E’ stata aperto un fascicolo in procura per omicidio per consentire agli investigatori di eseguire tutti gli accertamenti. Ed è stata disposta l’autopsia per cercare di risolvere il giallo.