PALERMO. È fissato per lunedì alle 10 l’incidente probatorio per assegnare formalmente l’incarico di effettuare, come richiesto dalla difesa e dai pubblici ministeri, la perizia psichiatrica su Valentina Pilato, 30 anni, accusata di aver abbandonato lo scorso 24 novembre la sua neonata (poi morta) appena partorita tra i rifiuti in un cassonetto di via Di Giorgi. L’incarico è stato assegnato ai dottori Maurizio Marguglio e Domenico Micale: ora ci sarà il giuramento. La donna si trova in una casa famiglia dove è supportata soprattutto da un punto di vista psicologico. Una decisione presa di comune accordo tra la famiglia della donna il suo legale, l’avvocato Enrico Tignini. Nei giorni dopo la tragedia Valentina Pilato ha più volte incontrato il marito e anche i suoi tre figli, di due, sei e otto anni, oltre a diversi componenti della famiglia. Rimangono sempre i tanti punti oscuri di quel maledetto giorno, quando la Pilato, alle prime luci dell’alba, lasciò sua figlia appena nata, chiusa dentro un borsone, in un cassonetto dei rifiuti. Secondo indiscrezioni, sembra che la bambina fosse già morta al momento dell’abbandono. Se questo fosse confermato dall’esito dell’autopsia, che arriverà solamente tra qualche settimana, l’accusa non sarebbe più di infanticidio ma occultamento di cadavere. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI