PALERMO. La prova non c’è, l’imputata viene assolta per non avere commesso il fatto: non fu R. D. a pubblicare su internet, nel contesto di messaggi dal contenuto inequivocabile, il numero di cellulare di una agente immobiliare con la quale aveva avuto contrasti di tipo personale. Dopo la condanna a cinque mesi in primo grado arriva dunque l’assoluzione per la donna, originaria di Caltavuturo: revocati anche la provvisionale e il pagamento delle spese processuali in favore di A.S., la vittima, che si era costituita parte civile, con l’assistenza degli avvocati Mauro Torti e Valentina Castellucci. La terza sezione della Corte d’appello non ha stabilito che il fatto non costituisse reato, ma che l’imputata — difesa dall’avvocato Mauro Barraco — non lo avesse commesso. La vicenda risale al periodo compreso tra l’8 e il 15 gennaio di quattro anni fa e il 27 maggio del 2013 aveva portato alla decisione del giudice monocratico della terza sezione del tribunale, che aveva accolto le tesi della Procura e della parte civile. Era stata la pubblicazione su un sito internet, ilmercatone.com, nella sezione incontri, di annunci hard a suo nome, a provocare una serie di telefonate sul cellulare dell’agente immobiliare. Parole difficilmente travisabili, quelle finite sul web: «Mi piace farlo in gruppo e farmi riprendere sempre»; «chiamatemi anche adesso». ALTRE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA