PALERMO. Per convincere un imprenditore del vino a mettere la firma su un contratto per vendere le sue bottiglie si è inventato perfino di essere proprietario di una nave da crociera. E la promessa di smerciare grandi quantità di bianchi e rossi, oltre che sui circuiti tradizionali come bar e ristoranti, anche fra le migliaia di passeggeri che ogni settimana salivano a bordo della sua «Magic Cruise» solcando il Mar Mediterraneo. Una personalissima «dote» da mille e una notte che avrebbe garantito affari da capogiro. Ma era tutto un imbroglio. Lo ha stabilito il giudice della quinta sezione penale del tribunale, Maria Immordino, che ha condannato Fabio Vincenzo Calamia, 43 anni, nato a Castelvetrano e residente a Partanna, ad otto mesi di carcere con l’accusa di truffa aggravata, oltre al pagamento di una multa di 150 euro. Vittima del raggiro è Salvatore M., 35 anni, titolare di una ditta di imbottigliamento, assistito dall’avvocato Davide Giannusa. L’imprenditore, oltre a una sonora delusione, si è visto spillare 12 mila euro. E ha dovuto anche chiudere l’attività. Tutto è successo tra il dicembre del 2008 e i primi mesi del 2009. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA