PALERMO. Il quadro tracciato dalla Procura era agghiacciante: tre adolescenti ripetutamente violentati e picchiati dal padre e da un vicino di casa, costretti a subire abusi e a volte ripagati con qualche regalo, uno stereo e degli occhiali da sole. Uno scenario, in un quartiere centrale ma piuttosto degradato, che aveva fatto finire i due uomini in carcere, con accuse pesantissime, nel 2012. Adesso, però, sono tornati entrambi liberi, perché di quell'impianto accusatorio, davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale (collegio presieduto da Bruno Fasciana) è rimasto ben poco: il padre delle presunte vittime è stato condannato a tre anni «soltanto» per i maltrattamenti sui figli minorenni, mentre il vicino di casa è stato totalmente assolto. La Procura aveva chiesto per loro una condanna a dieci anni di reclusione ciascuno, ma i giudici hanno accolto le tesi della difesa degli imputati, rappresentata dagli avvocati Danilo Di Bella e Gloriana Coppola. Secondo l'accusa, i ragazzini - tutti di età inferiore ai 16 anni al momento dei fatti, intorno al 2010 - sarebbero stati costretti a subire abusi terribili e costretti anche a guardare film pornografici e a toccarsi, mentre i due uomini avrebbero fatto da spettatori. Il padre poi li avrebbe picchiati, negando loro anche il cibo per punirli. ALTRE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA