Palermo

Sabato 04 Maggio 2024

Il cardinale dopo il no alla cresima: dai Graviano mai un segno di dolore

PALERMO. Ieri mattina, nella cattedrale di Palermo, i banchi erano quasi tutti occupati. Nelle prime file cresimandi e padrini. Dietro genitori, parenti e amici. A ricevere il sacramento della cresima sono stati alcuni allievi del Centro educativo ignaziano di Palermo. Ma non erano tutti presenti. Sì, perché tra coloro che ieri dovevano ricevere il sacramento della cresima c’era anche il figlio di uno dei boss Graviano, mandanti dell’omicidio di don Pino Puglisi. Il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, ha preferito evitare che il ragazzo ricevesse il sacramento dove riposano le spoglie di don Pino. E così ieri il giovane non è stato presente. Una scelta che ha fatto discutere, anche all’interno della cattedrale. Per alcuni ragazzi la decisione presa dal cardinale Romeo è stata ingiusta: «Non capiamo perché sia lui a dover pagare per quello che ha fatto suo padre». Pareri contrastanti, invece, da parte di genitori e parenti. «Penso che quanto avvenuto possa avere turbato il ragazzo – afferma Vincenzo Bellomo - ma la decisione del cardinale è comprensibile e penso che tutto sommato sia giusta». «Non ritengo corretta questa scelta – afferma invece Marcella D’Urso – i figli non devono necessariamente portare il carico dei genitori». Il cardinale Paolo Romeo nel corso della sua omelia ha sottolineato in modo forte la figura di don Pino Puglisi. Al termine della celebrazione, in sacrestia, Romeo ha commentato la decisione. «Non è stata soltanto una scelta di prudenza – ha detto il cardinale -. Certamente i figli non portano i pesi dei padri. Non abbiamo mai avuto da queste persone, che sono stati gli autori della sua morte, segni chiari anche di dolore per quello che è stato commesso. Non dimentichiamo: padre Pino Puglisi è martire». TUTTE LE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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