PALERMO. «Per Natale Bruno tradire una moglie era disdicevole. Un inaccettabile disvalore e una mancanza di rispetto verso Cosa nostra. Lo diceva mentre si trovava in macchina con Francesco Valdese. Però per il boss il tradimento si poteva in qualche modo comprendere, visto che molti boss sono latitanti e quindi non potendo avere rapporti con le proprie mogli potevano averne con altre donne». L'ha riferito il dirigente dello Sco, Nino De Santis, nella conferenza stampa sui 18 del mandamento palermitano di Brancaccio arrestati oggi, e tra questi anche il capomafia del capoluogo siciliano, Natale Bruno. L'operazione Zefiro ha permesso di azzerare uno dei mandamenti più agguerriti del capoluogo. In manette il nuovo capomafia Natale Bruno e altri 17 fra boss e gregari. In azione il personale della squadra mobile di Palermo, con la collaborazione degli omologhi organismi investigativi di Milano, Napoli e Trapani e poliziotti del reparto prevenzione crimine Sicilia Occidentale. Eseguita una ordinanza di custodia cautelare in carcere, tra gli altri, nei confronti di alcuni esponenti delle famiglie mafiose incardinate nel mandamento cittadino di Brancaccio, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, possesso ed uso illegale di armi da fuoco ed altro. L'operazione ha ricostruito la vita criminale degli ultimi anni di uno dei più potenti mandamenti mafiosi cittadini ed ha consentito di registrare, accanto alle tradizionali attività di lucro di Cosa Nostra, anche inediti contatti con cellule criminali provenienti da altre organizzazioni. Il quadro emerso è quello di un contesto in cui anche chi non fosse formalmente affliato od organico a Cosa Nostra, è stato asservito nel raggiungimento dei suoi molteplici interessi criminali ed economici. Maggiori dettagli verranno divulgati nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle ore 10, presso i locali dell’ex Convento di Santa Elisabetta, adiacente la squadra mobile di Palermo.