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Prostituta travolta e uccisa: era incinta. L'automobilista accusato: fatalità

La tragedia intorno alle 4. Secondo una prima ricostruzione dell'infortunistica della polizia municipale, intervenuta sul posto, la signora sarebbe stata travolta da un'auto. E' la venticinquesima vittima sulle strade del capoluogo nel 2014

PALERMO.  Per le sue amiche sarebbe stato un omicidio, ma l'automobilista che ieri notte ha investito a Palermo la marocchina Fouzia Chaahid, nega ogni volontarietà. Sarebbe stato "solo un incidente" ha continuato a ripetere ai vigili urbani che lo hanno interrogato a lungo. Un giallo ancora tutto da chiarire, anche perchè le uniche testimoni sono fuggite subito dopo la tragedia.

Fouzia, 38 anni, faceva la prostituta e anche ieri, come tutte le sere, cercava clienti in via Lincoln, nei pressi della stazione centrale, quando si è avvicinato un ragazzo di 26 anni alla guida di una Smart. Un cliente abituale, secondo quanto hanno riferito le amiche della donna che si prostituiscono nella stessa zona. Tra il giovane e la marocchina, però, vi sarebbe stata una accesa discussione poco prima dell'incidente. Questa versione, appresa dai vigili al loro arrivo in via Lincoln, non è stata però messa a verbale dalle ragazze, che si sarebbero allontanate prima dell'arrivo della polizia. Forse perchè non in regola con il permesso di soggiorno. L'automobilista è rimasto leggermente ferito in seguito all'impatto, ma non è chiaro se abbia spinto sull'acceleratore volontariamente.

In base a quanto alcune giovani lucciole hanno raccontato agli agenti dell'Infortunistica che hanno effettuato i primi rilievi, tra la loro amica e l'uomo sarebbe sorta una discussione molto accesa, sfociata poi nell'investimento. Erano le quattro del mattino quando l'uomo si sarebbe avvicinato a Fouzia, l'incidente è avvenuto poco dopo: alle 4.20 circa. L'allarme è scattato quasi subito, ma i sanitari del 118 non hanno potuto fare nulla per salvare la donna che per mantenersi lavorava in strada da più di nove mesi, da quando si trovava a Palermo. L'uomo ha riferito agli investigatori tutta un'altra storia: si sarebbe trattato di una fatalità e non avrebbe avuto nessun motivo per uccidere la donna. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Carlo Lenzi, proseguono per accertare se la versione, non verbalizzata, della amiche di Fouzia Chaahid, che hanno anche raccontato che la donna era incinta di tre mesi, può avere qualche riscontro. L'inchiesta su questo giallo prosegue; qualche risposta ai numerosi interrogativi potrà essere fornita dall'autopsia, già disposta, che verrà eseguita nel Policlinico di Palermo.

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