PALERMO. Sulla Gesip resta un ultimo nodo da sciogliere e non è di poco conto. Sistemati 950 lavoratori in altre società comunali, ci sono 600 operai circa di cui il Comune, con le attuali risorse, non riuscirà a farsi carico. Il sindaco Leoluca Orlando volerà martedì a Roma per discutere possibili soluzioni col ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Il timore che serpeggia tra i sindacati è che senza aiuti da Roma, i 30 milioni oggi a disposizione verranno utilizzati per pagare tutti, anche i 600 esclusi. Tradotto, significa riduzione oraria per chi oggi ha invece un contratto full-time. Se n’è discusso ieri in un incontro tra i sindacati e l’amministrazione comunale alla presenza del commissario liquidatore della Gesip che nei giorni scorsi ha avviato le procedure di mobilità dei 1.555 lavoratori rimasti in capo alla municipalizzata. Un atto dovuto: dal primo gennaio 2015 i lavoratori non avranno più alcuna copertura finanziaria. I sindacati, presenti ieri al gran completo, non hanno però firmato il verbale, che ha avuto esito negativo, e hanno chiesto maggiori garanzie. Oggi la Gesip conta 1.555 dipendenti. Il sindaco ha rassicurato tutti sostenendo che il piano per ricollocarne 950 procede spedito. A disposizione, ha detto, ci sono trenta milioni di cui uno servirà per capitalizzare una società dove verrà trasferita una parte degli operai. Gli altri operai saranno invece distribuiti tra le altre partecipate e per gli stipendi ci sono a disposizione 29 milioni ormai strutturati in bilancio. L’amministrazione conta poi di riaprire il bando per gli esodi incentivati che al momento avrebbe consentito a un centinaio di lavoratori di lasciare il bacino. Per 600 lavoratori, però, non sembrano esserci oggi garanzie. Martedì Orlando incontrerà il ministro Poletti: potrebbe discutere di interventi di accompagnamento alla pensione. Ieri ha infatti distribuito ai sindacati un prospetto con le fasce d’età dei lavoratori Gesip. Sono 86 quelli in servizio con un’età compresa tra i 60 e i 61 anni. Altri 29 hanno 62 anni, 11 ne hanno 63, in quattro hanno 64 anni, otto operai hanno 65 anni, quattro hanno 66 anni e in cinque raggiungono i 67 anni. I sindacati comunque non fanno sconti. «Non ci sono alternative – dice Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl regionale – o saranno garantiti i livelli occupazionali o saremo costretti a nuove proteste». Dello stesso avviso Marianna Flauto della Uiltucs Sicilia, per la quale bisogna ancora «stabilire i criteri sui lavoratori da trasferire nelle partecipate tenendo conto della mansione, dell’anzianità di servizio e dei carichi familiari». Il sindaco ha rassicurato tutti sulla prosecuzione del piano concordato con Roma annunciando che al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, chiederà di «assicurare gli interventi necessari e già previsti per garantire la copertura dell’intero comparto».