PALERMO. Ne sono convinti: ci sono altre piste, altre ipotesi – che poterebbero dritte all’assassino finora mai individuato – ma che non sarebbero state prese in considerazione dagli inquirenti. Non si arrendono i parenti di Antonietta Giarrusso, la titolare del negozio di parrucche di via Dante, uccisa a 65 anni il 30 aprile del 2012, con 27 coltellate. Non si arrendono neanche di fronte all’archiviazione del fascicolo disposta, in accoglimento della richiesta della Procura, dal gip Lorenzo Jannelli. “Non ci arrenderemo mai – ribadisce una nipote della vittima, Daniela Salvo – con il nostro avvocato seguiremo un’altra strada e, attraverso indagini difensive, cercheremo di presentare alla Procura un’altra linea investigativa, perché ci sono piste che non sono state battute e ipotesi che non sono state prese in considerazione. Se queste ricerche porteranno dei frutti, si potrà chiedere la riapertura dell’inchiesta. Siamo consapevoli – aggiunge – che sarà un iter lungo e complesso, ma dalla zia ho ereditato l’ottimismo e la tenacia e questo mi spinge ad andare avanti e a non arrendermi mai. L’amavo troppo e tra noi c’era un rapporto come tra madre e figlia. La promessa che le faccio da qua giù – conclude – è di lottare per darle la giustizia che merita”.