PALERMO. Resta senza un colpevole l’omicidio della “signorina Ninni”, ovvero Antonietta Giarrusso, 65 anni, che il 30 aprile del 2012 venne uccisa nel suo negozio di parrucche in via Dante, a Palermo, con 27 coltellate. Il gip Lorenzo Jannelli ha infatti accolto la richiesta avanzata quest’estate dalla Procura ed ha archiviato il fascicolo. Non solo i termini per le indagini sono scaduti, ma gli elementi raccolti finora – come argomenta il giudice nel suo provvedimento – non hanno consentito di individuare né l’assassino né il movente, così come non lasciano intravedere al momento alcuna pista praticabile per gli inquirenti. La donna venne massacrata in pieno giorno e “vista l’efferatezza” non fu, secondo il gip, “il gesto di un balordo”. Anzi, Giarrusso “conosceva chi l’ha uccisa” e lo dimostrerebbe il fatto che la porta del negozio venne aperta regolarmente e poi chiusa dopo il delitto. Tuttavia, nonostante la polizia fosse riuscita ad isolare immediatamente una traccia di sangue lasciata dall’assassino su una tenda del negozio e pur avendo sottoposto al test del dna una quarantina di persone, è stato impossibile ad oggi dare un nome e un volto all’omicida. Sono state battute tutte le piste, quella passionale come quella economica, “senza tralasciare alcuna ipotesi, persino la più remota”, come scrive il gip, ma senza esito. Né è stato possibile ricavare elementi utili da tabulati telefonici e video delle telecamere di sorveglianza presenti in via Dante. Antonietta Giarrusso venne ritrovata con un paio di forbici piantato nella gola e questo ha sempre fatto supporre che chi l’ha ammazzata avesse forti motivi di rancore nei suoi confronti. Nessuna delle persone più vicine alla donna, però – né tra i suoi famgliari, né tra i suoi conoscenti, né tra i suoi clienti – è risultata compatibile col profilo genetico ricavato dalla traccia ematica lasciata nel negozio. Da qui la richiesta di archiviazione che il gip ha poi accolto. Maggiori dettagli nel Giornale di Sicilia in edicola domani