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Mafia, protoccolo Farfalla: legale boss, mai ricevuto proposte

Il legale Giuseppe Dacquì: "E' dimostrato che Cannella non ha mai dato segni ravvedimento"

PALERMO. Il boss palermitano Cristofaro "Fifetto" Cannella "non ha mai ricevuto proposte o comunque avuto contatti con soggetti appartenenti ai servizi segreti. Cannella e' sottoposto ininterrottamente da oltre 18 anni al regime del cosiddetto 41 bis". Lo dice il suo avvocato, Giuseppe Dacquì.

L'avvocato scrive una nota dopo alcune notizie di stampa secondo cui alcuni boss sarebbero stati contattati o avrebbero ricevuto denaro da esponenti dei servizi segreti in cambio di informazioni sulle loro organizzazioni criminali. Esponenti dei servizi avrebbero utilizzato il protocollo farfalla tra il Sisde e il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per avvicinare i detenuti. ''Per applicazione e proroga del regime carcerario differenziato - scrive Dacquì - il ministro di Giustizia si è avvalso delle note Dia, Dda, Dna, del ministero dell'Interno, e dell'Arma dei carabinieri, che hanno sempre sottolineato , tra l'altro, che il Cannella non ha mai dato segni di ravvedimento, di revisione critica, o comunque segni di voler collaborare con la giustizia. Tutto ciò dimostra inequivocabilmente che Cannella non ha mai fornito alcuna notizia riservata ai servizi segreti o alle forze dell'ordine''.

Cannella, attraverso il legale, annuncia di voler esser sentito dalla Corte d'appello di Palermo.

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