Palermo, indagini sulla escort brasiliana violentata: è choc tra i residenti di via Sperlinga
PALERMO. Dopo la terribile violenza di cui è stata vittima una escort brasiliana di 36 anni, la via Sperlinga, centralissima strada di Palermo dove si trova la palazzina teatro dell’evento, è ritornata alla normalità. Sono in tanti ad attraversarla, tra turisti e persone che lavorano negli uffici circostanti, quasi nessuno però alza lo sguardo, e fa caso proprio a quella palazzina di tre piani a metà della via. Eppure nella notte appena trascorsa, quel vicolo che unisce corso Ruggero Settimo a via Pignatelli Aragona è stato illuminato da sirene spiegate dei vigili del fuoco, del 118 e dei carabinieri, intervenuti per soccorrere la donna che è stata legata, picchiata, violentata e derubata. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di un gioco erotico trasformatosi poi in violenta rapina. Un cliente avrebbe chiesto alla donna di poterla legare al letto per assecondare una perversione, e poi invece ne ha abusato, e fatto razzia di tutto quello che c’era in casa. Sul posto è intervenuta un’ambulanza, ma i sanitari impossibilitati a entrare nell’appartamento hanno dovuto chiedere l’ausilio dei vigili del fuoco. La giovane brasiliana si trova ricoverata a Villa Sofia con traumi al volto, alle gambe e al torace. Adesso è caccia all’aggressore. I carabinieri e il reparto della scientifica hanno subito effettuato i rilievi per cercare possibili tracce che permettano di risalire all’assalitore. Sgomento e incredulità tra i commercianti e la gente del posto. In quel tratto di via del centro storico a pochi passi dal Teatro Massimo, sono poche le botteghe rimaste. Alcuni dei negozianti stanno apprendendo proprio in queste ore del terribile evento. C’è chi parla di stanze affittate a ore, o di appartamenti trasformati in vere e proprie case d’appuntamento, con donne belle e spesso giovanissime. «Ci sono donne di ogni nazionalità: spagnole, brasiliane, rumene, russe, africane ̶ racconta L. , un operatore che lavora in quella via da quindici anni e sembra conoscerne tutti i movimenti e le storie ̶ . Cambiano continuamente così è impossibile dire come si chiami l’una o l’altra. C’è una sorta di flusso continuo che non hai mai smesso. Anni fa, ci fu una retata al secondo piano della palazzina e arrestarono molte di queste escort che avevano messo su una casa di appuntamento». Il profilo tracciato dal racconto di chi abita e lavora lì intorno sembra quello, dunque, di donne riservate con una clientela selezionata. Ma non sono tutti però a convenirne, c’è chi racconta anche di persone poco raccomandabili che entravano e uscivano proprio da quella palazzina negli ultimi tempi. Alcuni negozianti, infatti, preoccupanti e spaventati da quella via che non sentono più sicura hanno deciso di chiudere la porta del proprio negozio per controllare e gestire ogni accesso: «È una misura precauzionale che abbiamo deciso di adottare per tutelare noi stessi e le nostre clienti. Purtroppo ci sono stati casi di furti e scippi proprio in questa via. La prudenza non è mai troppa, soprattutto alla luce di quanto successo ieri sera».