PALERMO. Sono cinque gli agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Pagliarelli che la Procura ha iscritto nel registro degli indagati in relazione alla rocambolesca fuga - il 7 maggio scorso - dell’ergastolano albanese Valentin Frrokaj, di 36 anni, di cui, da allora, non si hanno più notizie. Il reato ipotizzato nei confronti delle guardie è quello di procurata evasione e gli inquirenti stanno valutando se contestarlo nella sua forma colposa o dolosa. L’inchiesta - coordinata dai sostituti procuratori Daniele Paci e Caterina Malagoli — è tutt’altro che chiusa, infatti: resta da capire se quel giorno la fuga dal carcere avvenne per un distrazione involontaria o, fatto molto più grave, se invece per una qualche forma di accordo tra il detenuto e chi doveva vigilare. Non è escluso, inoltre, che la lista degli indagati possa allungarsi. Frrokaj era riuscito a scappare dal Pagliarelli approfittando dell’ora d’aria. L’albanese - condannato al carcere a vita per aver ucciso un suo connazionale nel 2007 a Brescia e non nuovo alle evasioni - aveva raggiunto il muro di cinta del penitenziario sul lato di viale Regione Siciliana e, con una corda che aveva precedentemente realizzato con dei lenzuoli, aveva agganciato un palo della luce e scavalcato la recinzione di cemento. Senza difficoltà aveva superato poi anche quella metallica ed era sparito nel nulla, lasciando dietro di sé solo qualche traccia di plasma perché, nella fuga, si era ferito alle mani.