Santocielo, il nuovo film di Ficarra e Picone ribalta gli stereotipi: «L'amore senza troppi steccati»
Una pellicola che ribalta gli stereotipi e che affronta con garbo e semplicità i temi più caldi, riancorando il dibattito pubblico alle basi che talvolta si perdono nei discorsi dei salotti televisivi. Santocielo è il nuovo film dei due comici palermitani Ficarra e Picone, per la regia di Francesco Amato e prodotto da Trump Limited, presentato questa mattina nella loro città natale, Palermo appunto, al cinema Metropolitan di viale Strasburgo. Dentro c’è tutto: il loro rapporto con la religione, «nei nostri film c’è sempre stata la figura del parroco», all’illuminata visione della vita e del futuro dei più anziani, spesso e volentieri molto più moderni dei giovani, passando per i valori e i sentimenti di empatia ed altruismo che ancora regnano nei piccoli borghi e invece giocoforza dimenticati nelle grandi città. Nel est spiccano i nomi di Giovanni Storti (noto componente del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) nel ruolo di Dio che ha la responsabilità di scegliere se dare una seconda opportunità ad una umanità ormai soggiogata dall’invidia e dalle guerre. Per l’Altissimo «gli uomini meritano l’estinzione», ma si troverà costretto ad una assemblea democratica per decidere. Intanto, sulla terra Ficarra interpreta il ruolo di un uomo maschilista (Nicola) che rimarrà incinto del nuovo Messia a causa di Aristide (Valentino Picone), un angelo destinato all’ufficio corrispondenza dove si smistano tutti i desideri e i le richieste dell’umanità, ma che aspira di ascendere al settimo cielo e cantare nel coro celestiale. «Ci sono tante cose dentro - spiegano Valentino Picone e Salvo Ficarra a margine della proiezione - c’è tanto divertimento, tanta famiglia e l’occasione di riflettere e affrontare temi come diversità, inclusione, donne… insomma l’amore senza troppi steccati e tanti ‘’se’’. Quello della religione è un tema che ci piace sempre affrontare - continuano perché pensiamo che sia pieno di valori e significare importanti sui quali è giusto confrontarsi». E chiudono con una battuta sull’aspetto di Aristide, alias Picone: «Sarò biondo e canterino - dice il comico ridendo- chiedo scusa per entrambe le cose».