«Ho risposto subito di sì. La squadra mi piace, anche se ovviamente è in un momento di difficoltà. Uno dei primi impegni è capire i motivi dell’involuzione, i conti li faremo alla fine. C’è un mercato davanti. Palermo è sempre stato un club affascinante». Carlo Osti, nuovo direttore sportivo rosanero, non fa proclami nella sua prima conferenza stampa, ma prova a rassicurare l’ambiente e, con il lavoro, punta a cambiare il volto della stagione del Palermo. «Per me è un’opportunità inaspettata, molto bella - sottolinea Osti - spero di sfruttare al meglio. Entro in punta di piedi ma consapevole che si possano raggiungere risultati importanti. La proprietà è ambiziosa. Entro a far parte del City Football Group e questo mi inorgoglisce, spero di poter cambiare le cose. Credo nella squadra, sono convinto che il Palermo possa cambiare il senso del campionato da subito. Penso di poter portare la mia esperienza, che può rappresentare un valore aggiunto. Sul mercato le decisioni saranno le mie, voglio dare un’impronta alla squadra, con la mia testa».
Brunori torna al centro del progetto
Non si sbilancia su nomi, mosse e possibili trattative, ma sembra riportare al centro del progetto Matteo Brunori, amato dall’ambiente, ma utilizzato molto poco nella prima parte della stagione, e spesso accostato ad altre società. «Brunori? Ho parlato al gruppo - assicura il ds Carlo Osti - e poi individualmente a vari giocatori; Brunori è stato il primo. Ho avuto una chiacchierata molto sincera, si è aperto molto con me. Abbiamo analizzato la sua situazione. Secondo me il ragazzo è rasserenato e gli ho chiesto di riappropriarsi della fascia di capitano, simbolicamente parlando. Lui mi ha dato la massima disponibilità». «Penso che i giocatori forti vadano motivati - prosegue - rappresenta un valore aggiunto, è giusto che venga sfruttato come tale, se torna ai suoi livelli è un acquisto importante. C’era insofferenza perché non giocava con continuità. Lui si è aperto con grande sincerità. Dionisi ha detto che Brunori così non l’aveva mai visto. Dobbiamo lavorare sul mercato in modo chirurgico. Non è una squadra da rivoluzionare. Desplanches? Me ne hanno parlato tutti bene, non vedo perché non gli si deva rinnovare la fiducia. Ha gli stimoli per uscire dal momento difficile. Alla squadra ho detto che i calciatori sono tutti uguali, si riparte da zero. Nessun giocatore ha chiesto di essere ceduto. La squadra ha bisogno di continuità di risultati, spero che i tifosi abbiano ancora speranza».
Gardini: «Possiamo ancora essere protagonisti»
Venticinque anni fa Giovanni Gardini e Carlo Osti lavoravano al Treviso, si ritrovano adesso al Palermo e Gardini, amministratore delegato e direttore generale del Palermo, volto del City Football Group, dà il benvenuto a Carlo Osti, nuovo direttore sportivo, in sostituzione di Morgan De Sanctis, spiegando il cambio. C’è una squadra all’undicesimo posto in classifica, che a inizio stagione puntava alla promozione in serie A. «Dopo un’attenta analisi - sottolinea Gardini - abbiamo deciso di cambiare la direzione sportiva. Grazie a De Sanctis e Migliaccio per quello che hanno fatto. Siamo dispiaciuti per i risultati, non dico di più, i panni sporchi vanno lavati in casa. Il curriculum di Osti è chiaro a tutti, ha fatto della credibilità il suo baluardo. La direzione sportiva era andata in difficoltà nel momento delle difficoltà. La squadra ha delle criticità e non c’è stato il supporto che ci aspettavamo. Non ci sono colpevoli o capri espiatori, non parlo di fallimento, siamo qui a prendere decisioni per il bene del Palermo. Possiamo essere protagonisti del campionato di Serie B, anche se i risultati al momento dicono il contrario. I bilanci si fanno alla fine della stagione. Non è un periodo positivo, non ci nascondiamo e non cerchiamo alibi. Non abbiamo cambiato allenatore perché la squadra non ha mai giocato contro Dionisi, anzi lo segue. Questa è la motivazione principale, Alessio Dionisi è bravo e capace, si sente addosso la maglia del Palermo, è convinto di poter uscire da questa situazione negativa». Gardini non nega le difficoltà e si rivolge anche al pubblico, che nelle ultime settimane ha voltato le spalle alla squadra rosanero. «Siamo grati ai tifosi e siamo dispiaciuti che non arrivino i risultati che la città merita. Andiamo avanti con grande forza e carattere. Abbiamo le competenze per poter fare il bene del Palermo. Palermo merita la Serie A, ma solo insieme possiamo raggiungerla. L’assenza di Dario Mirri allo stadio? Lui è il nostro presidente. Non viene allo stadio perché soffre dei risultati, è comprensibile».
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