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Alé Palermo

Inzaghi: «Qui sono felice, ora voglio sognare con il Palermo»

C’è il primo bilancio dell’avventura in rosanero. «Non mi manca niente, in queste condizioni riesco a dare il meglio. So cosa vogliamo, è inutile nascondersi»

Palermo 19/09/2025: durante la partita di Serie B Palermo vs Bari allo Stadio Renzo Barbera di Palermo(Foto Tullio Puglia)

Il suo nutrimento è la gente, la sua forza il lavoro. Poi c’è la credibilità, quella gli arriva dai risultati. Quattro mesi dopo, Pippo Inzaghi può già dire di avere fatto la scelta giusta. Lasciare la A (Pisa) e tornare in B. Per vincere la sua scommessa dovrà aspettare ancora un po’, ma il suo Palermo è sulla strada giusta. I rosanero sono imbattuti, secondi in classifica a -2 dal Modena e hanno la migliore difesa del campionato. Sette partite sono poche per farne un vangelo, ma nessuno può obiettare che Inzaghi è riuscito a rimettere la chiesa al centro del villaggio. Infatti, c’è anche il resto. Una città che freme, sogna e va allo stadio.

Sono passati solo pochi mesi, ma l’era Dionisi sembra preistoria. La stagione scorsa a fine campionato si andava allo stadio solo per mandare a quel paese il tecnico arrivato dal Sassuolo, adesso si va al Barbera per urlare al massimo dei decibel il nome di Inzaghi. «A livello umano sta accadendo qualcosa di eccezionale - ammette Superpippo -. La gente ha dato fiducia a scatola chiusa sia a me che alla squadra, adesso noi stiamo provando a ricambiare sul campo».

Si direbbe che le cose stiano andando per il verso giusto...

«Al momento sì, speravo si potesse partire così. La strada è ancora lunga, ma la squadra sta acquisendo credibilità. Il gruppo c’è, lo stadio sempre pieno è un motivo di grande soddisfazione. È chiaro che ci sono ancora grandi margini di miglioramento, ma se al primo giorno di ritiro mi avessero detto che adesso avrei fatto questo percorso, sarei stato felice. Il fatto di essere imbattuti e di avere la migliore difesa può significare poco dopo sette giornate, ma è in questo modo che i ragazzi hanno trovato la fiducia dei tifosi che a loro volta avevano necessità di riprendere il feeling con la squadra».

Il 25 giugno c’erano duemila persone per il suo primo giorno al Barbera. Cosa ha significato quell’accoglienza?

«Rimarrà per sempre nella mia testa e nel mio cuore. Ma sono convinto che quell’accoglienza sia stata utile per fare scattare una scintilla anche alla squadra, soprattutto a chi c’era l’anno scorso».

Questo Palermo è forte quanto Benevento e Pisa con cui è andato in A?

«A Benevento partimmo ancora più forte, ma vedo analogie nella forza della squadra. A Pisa è stato diverso, ho sfruttato l’effetto sorpresa. Nessuno ci dava per favoriti, mi sono messo in testa di fare uno scherzetto a tutti e ci sono riuscito. Quando le altre hanno capito, era troppo tardi».

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