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Venerdì 26 Settembre 2025

Palermo, attento all’ex Mignani cerca la rivincita-bis

Bolzano 10/05/2023: durante la partita di Serie B Sudtirol vs Palermo allo Stadio Druso di Bolzano(Foto Tullio Puglia)

In pochi lo rimpiangono ma in tanti si chiedono, soprattutto alla luce di quanto avvenuto dopo la separazione, se non sarebbe stato il caso di riconfermarlo. L’amore tra Mignani e il Palermo non è mai sbocciato, durando appena dieci partite prima che venisse sacrificato sull’altare della restaurazione: ora il tecnico, che dopo aver lasciato i rosa ha sposato il progetto del Cesena, non solo sembra aver trovato la sua dimensione ma sta lavorando in maniera decisa per portare i romagnoli in Serie A. Per continuare su questa via dovrà chiedere strada proprio al club di viale del Fante, che naturalmente ha lo stesso obiettivo e non intende in alcun modo fermarsi dopo il brillante inizio di stagione: domani all’Orogel Stadium ci sono tutti i presupposti per una partita frizzante, oltre che ricca di significati. L’arrivo di Mignani a Palermo si è materializzato in un momento molto particolare: il tecnico è stato chiamato ad aprile 2024 per raccogliere la difficile eredità di Corini, bandiera del club che aveva pagato un filotto di risultati troppo negativi per passare inosservati, con i rosa crollati in un amen dal secondo al sesto posto. Si trattava del primo esonero dall’avvento del City Football Group nell’estate 2022, ma per il nuovo allenatore la sfida era apparsa difficile fin da subito: solo vincendo i play-off avrebbe potuto ottenere la riconferma, ma sulla sua strada trovò un solidissimo Venezia che eliminò il Palermo in semifinale. Non che i segnali in campo fossero particolarmente positivi: con Mignani in panchina la squadra, resa fragile dal crollo in classifica e ritrovatasi a passare dal 4-2-3-1 al 3-5-2, avrebbe vinto appena due gare su dieci senza mai dare la sensazione di poter fare il salto di categoria. Il tecnico, che era arrivato in concomitanza con l’inaugurazione del centro sportivo di Torretta, fu il primo a salutare insieme al ds Rinaudo: al loro posto arrivarono Dionisi in panchina e De Sanctis alla direzione sportiva, ma le cose non sarebbero andate esattamente come sperato dalla società e dalla piazza. Un anno dopo si respira un clima completamente diverso sia a Palermo che in casa Mignani: i rosa hanno trovato in Inzaghi la guida tecnica cui affidare la rincorsa alla promozione, spinti da un clima più sereno e compatto rispetto alle annate precedenti, mentre l’ex tecnico ha messo su un eccellente inizio di stagione con il Cesena, accreditandosi come candidato altrettanto serio al salto di categoria. Il rapporto da avversari tra il Palermo e Mignani ha radici profonde e particolarmente significative per entrambi. Il primo incrocio risale a 31 anni fa, giugno 1994, quando l’allora difensore del Monza uscì sconfitto per 1-0 dalla Favorita; Mignani era in campo anche nella gara che sancì il ritorno in Serie A dei rosa a settembre 2004 ma il suo Siena, di cui era capitano (nonché secondo nella storia per numero di presenze da giocatore, 258), venne nuovamente battuto di misura. Le rivincite di Mignani sarebbero arrivate da allenatore: nelle tre stagioni da rivale ha sempre chiuso davanti in classifica rispetto al Palermo. È avvenuto a Bari nel 2021/22 (pugliesi primi, rosa terzi ma entrambi promossi in B) e nel 2022/23 (pugliesi terzi, rosa noni) e al Cesena nella scorsa annata (settimo posto per i romagnoli, ottavo per il club di viale del Fante): tocca a Brunori e compagni fare in modo che non si ripeta un’altra volta, ma mettendo in campo lo spirito visto in queste prime partite (inclusa quella di Udine, l’unica persa con Inzaghi ma a testa altissima) ci sono tutti i presupposti per togliersi un’ulteriore soddisfazione.

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