La nuova posizione in campo sembrava poterne limitare l’efficacia in fase offensiva, ma dopo qualche partita di fisiologico adattamento l’ispirazione è tornata quella dei giorni migliori: la prestazione di Catanzaro, tra le più scintillanti in stagione nonostante non sia arrivato il gol, conferma una volta di più la centralità di Brunori nello scacchiere di Dionisi, non più come terminale offensivo ma come raccordo tra centrocampo e attacco.
Non che la vena realizzativa sia venuta meno: le reti in campionato sono sette, di cui sei nel 2025. Il fatto che abbia smesso di essere il principale riferimento là davanti poteva apparire penalizzante per il Palermo, ma così non è stato sia per l’impatto devastante di Pohjanpalo sia perché il capitano sta tenendo botta alla grande, a prescindere che debba fare il finalizzatore o il regista avanzato.
Il suo primo tempo al Ceravolo è stato da incorniciare: Brunori ha preso parte a entrambi i gol dei rosa, prima con un cross da cui è nata l’autorete di Bonini e poi con il filtrante perfetto per lo 0-2 di Segre (secondo assist in campionato dopo quello per il finlandese a Salerno); a ciò si aggiungono un tiro respinto da Pigliacelli e una serie di sortite là davanti che hanno fatto ammattire gli avversari.
Nel secondo tempo è calata la sua intensità in ripartenza ma non la generosità nel rincorrere gli avversari e fare da collante tra fase difensiva e offensiva: solo negli ultimi minuti ha ceduto alla stanchezza ed è stato richiamato in panchina, ma chi ne ha preso il posto (Le Douaron) non lo ha fatto rimpiangere.
Una gara del genere è il manifesto più lampante del nuovo Brunori: nel girone d’andata era scalato all’ultimo posto della gerarchia degli attaccanti mentre nel 2025, piazzandosi alle spalle della punta nel 3-4-2-1 disegnato da Dionisi, si è ripreso il posto non solo con i gol ma anche con una determinazione su ogni pallone che non viene mai meno.
Il giocatore che tendeva a demoralizzarsi dopo un contrasto perso o a cercare il tiro nelle soluzioni meno indicate ha lasciato spazio a un profilo diverso, fatto di massima disponibilità nei confronti dei compagni e in particolare di colui che in poche gare si è impadronito dell’attacco rosanero: l’intesa tra il capitano e Pohjanpalo migliora di partita in partita e per le difese avversarie trovare le contromisure per marcare entrambi si sta rivelando sempre più difficile; l’arrivo di un nuovo riferimento nel reparto avanzato poteva essere una mazzata psicologica per il numero 9, invece gli ha permesso di ritrovare energie e di adattare il proprio gioco.
Se a ciò si aggiunge che anche Segre ha avanzato il proprio baricentro e sta riprendendo a segnare con regolarità, il messaggio alla concorrenza risuona ancora più forte: la macchina offensiva del Palermo vuole blindare i play-off per poi recitarvi un ruolo da protagonista.
Adesso Brunori, che non ha abbandonato l’idea di raggiungere la doppia cifra in campionato ed è a -8 da Miccoli come miglior marcatore della storia del club (73 contro 81), vuole sfatare un altro tabù: nelle cinque gare giocate contro il Südtirol non ha mai trovato la via del gol, ci proverà domani con l’obiettivo di regalare ai rosa una vittoria che li avvicinerebbe ancora di più agli spareggi per la promozione. Gli ultimi tre incroci con gli altoatesini hanno sempre portato tre punti anche senza le marcature del capitano, che però adesso vuole tornare a lasciare il segno: l’ultimo gol risale al 30 marzo, ma a parte il passo falso di Bari il Palermo non ne ha minimamente risentito sul piano dei risultati.

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