
Il campionato entra nel vivo, in quella fase in cui i punti pesano il doppio: il Palermo dovrà conquistarne il più possibile se vuole coltivare fino all’ultimo il proprio sogno. Prima però andranno agguantati i play-off e in questo senso l’avversario del giorno evoca brutti ricordi: due anni fa proprio una rimonta del Brescia all’ultima giornata spense le ambizioni dei rosa, che passarono nel giro di pochi minuti dal settimo al nono posto e dovettero rinunciare agli spareggi per la promozione. Rispetto a quella gara sono cambiate tantissime cose, ma la classifica attuale dice ancora nono posto: non esattamente quanto sperato negli uffici del City Football Group a inizio stagione, ma ci sono ancora undici partite per aggiustare il tiro.
La vittoria con il Cosenza ha ridato fiducia, interrompendo una striscia di quattro gare di fila senza i 3 punti, ma ora andrà fatto uno step in termini di continuità: gli uomini di Maran hanno motivazioni diverse rispetto ai «lupi» e nella gara di andata hanno dimostrato di saper imbrigliare i rosa, soprattutto nel secondo tempo. L’assenza di Brunori potrebbe togliere al Palermo quella leadership che il capitano sa dare meglio di chiunque altro: tocca ai giocatori di maggior esperienza, in particolar modo i nuovi, guidare i rosa a un risultato più che positivo con il Brescia.
L’obiettivo è tornare a far esultare il Barbera dopo un digiuno di due partite che ha nuovamente incrinato il rapporto tra tecnico e tifosi: la prevendita ha registrato numeri tutt’altro che trascendentali, segno che per riconquistare la piazza in vista del rush finale serve qualcosa in più. Un successo con le «rondinelle» aiuterebbe tanto, ma andranno evitati quei black-out che troppo spesso si sono visti negli ultimi tempi: il Palermo ha regalato agli avversari gli ultimi 5’ con lo Spezia, i primi 15’ della ripresa con il Mantova e i 25’ iniziali di gioco con il Cosenza, pagando dazio nelle prime due occasioni e salvandosi nella terza solo grazie all’imprecisione dei «lupi».
Per i rosa la sfida con il Brescia sarà un banco di prova importante a livello sia offensivo che difensivo. Prima della squalifica Brunori era il giocatore più prolifico del 2025 e la sua presenza là davanti aveva dato nuova linfa a un attacco capace di timbrare in tutte e sette le partite del nuovo anno; senza di lui Dionisi chiederà gli straordinari a Pohjanpalo, che nelle ultime due gare ha lasciato il proprio marchio e non vuole fermarsi. La retroguardia tornerà al terzetto consolidato dopo essere arrivata decimata alla sfida di Cosenza: ultimamente palle inattive e calci d’angolo hanno rappresentato un problema, senza un cambio di paradigma il finale di stagione rischia di farsi davvero duro.
Davanti ad Audero toccherà quindi a Baniya, Magnani e Ceccaroni, con il numero 32 al rientro dopo la sciocca espulsione con il Mantova (ma sempre da diffidato e dunque con il rischio di un’ulteriore squalifica in caso di ammonizione) e l’ex Verona che trasloca nuovamente al centro; per Blin si profila un ritorno a centrocampo dopo l’arretramento in difesa al San Vito-Marulla.
Accanto a lui agirà Ranocchia, sempre titolare nel 2025: le sue geometrie e gli assist per i compagni sono fondamentali per favorire la risalita del Palermo; sugli esterni, nonostante il rientro di Diakité, Pierozzi va verso la conferma dopo essersi sbloccato contro i «lupi», mentre sul versante opposto il tecnico chiederà continuità a Lund dopo una prestazione finalmente attenta e propositiva in Calabria.
Là davanti Pohjanpalo è intoccabile, ma alle sue spalle l’assenza di Brunori porterà Dionisi a rimescolare le carte: Verre è destinato a rimanere nell’undici titolare dopo aver brillato nelle ultime uscite (un gol al Mantova e due passaggi vincenti a Cosenza), mentre accanto a lui dovrebbe agire Le Douaron in quanto ai rosa serve qualcuno che veda la porta con la stessa facilità di Brunori; in questo senso profili come Di Francesco e Vasic, sebbene garantiscano velocità, non hanno la stessa propensione offensiva dell’ex Brest.

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