Palermo

Martedì 01 Aprile 2025

Un assist, un palo e un gol: così Pohja ha conquistato il Barbera

Un debutto più che discreto, con un’unica macchia che però non è dipesa da lui: l’assenza dei 3 punti. Sorride a metà Pohjanpalo (nella foto Tullio Puglia) dopo la prima uscita al Barbera: si è sbloccato con la nuova maglia e ha ammaliato il pubblico con giocate di categoria superiore, ma ancora una volta il Palermo non può esultare perché la vittoria continua a non arrivare e la classifica inizia a farsi pericolosa. Il finlandese avrà il compito di trascinare a suon di gol i rosa a un piazzamento migliore: dopo la scena muta con lo Spezia, a causa sia dell’ottima tenuta difensiva degli avversari sia di un atteggiamento poco offensivo dei compagni, ecco il primo acuto contro il Mantova. La marcatura è arrivata su rigore, ma non era scontato lo tirasse lui: sul dischetto si erano presentati sia lui che Brunori, ma dopo un rapido cenno di intesa a prendersi la responsabilità è stato il numero 19, bravo e freddo a spiazzare Festa. Difficile stabilire se si sia trattato di un caso isolato o se la gerarchia dei rigoristi veda ora l’ex Venezia in cima: intanto però lo zero alla voce reti segnate è stato subito cancellato, con la speranza che adesso ne seguano molte altre. Il gol non è l’unico aspetto positivo della prestazione di Pohjanpalo: suo l’assist per l’1-0 di Verre, suo il diagonale salvato in qualche modo da Festa sull’1-1, suo il colpo di testa sul palo subito dopo l’1-2. Accanto alla vena realizzativa il finlandese ha dimostrato di avere una discreta intelligenza tattica, giocando di prima diversi palloni e leggendo in anticipo i movimenti dei compagni: anche dopo l’espulsione di Ceccaroni i duelli con i difensori biancobandati lo vedevano prevalere quasi sempre, facendo guadagnare terreno al Palermo e tenendo in costante apprensione la retroguardia avversaria. Nel momento forse migliore dei rosa, capaci di reggere bene l’inferiorità numerica, ecco il cambio della discordia: a 6’ più recupero dalla fine Dionisi ha deciso di sostituirlo con Vasic, togliendo peso all’attacco per aggiungerlo al centrocampo. Tale decisione è stata accolta malissimo dall’intero Barbera, che ha alternato applausi per il numero 19 e fischi più che sonori per il tecnico, peraltro invitato a più riprese ad andare via: come se non bastasse il cambio ha dato coraggio al Mantova, che ha chiuso il Palermo nella metà campo difensiva senza però trovare il guizzo per battere per la terza volta Audero. Difficile stabilire cosa sarebbe successo se i «virgiliani» avessero trovato il 2-3, ma se questa gara doveva servire a calmare le acque dopo la rimonta subita dallo Spezia la missione è a tutti gli effetti fallita e anche in questo caso c’entra una sostituzione: al Picco fu Baniya-Nikolaou (ma dopo la partita Dionisi ha difeso a più riprese il greco), stavolta appunto Pohjanpalo-Vasic. L’intesa tra il finlandese e Brunori sta prendendo forma, ma il fatto che il capitano abbia giocato un po’ più indietro ha penalizzato il dialogo tra i due: i palloni per il numero 19 nella trequarti del Mantova erano principalmente alti, mentre per raccogliere quelli rasoterra era lui stesso ad arretrare il proprio baricentro fino al centrocampo; Brunori ha invece agito prevalentemente sulla fascia, lasciando il centro dell’attacco al compagno e cercando di sostituirsi a Lund e Diakité che di spinta ne hanno garantita ben poca. Contro il Cosenza il sistema di gioco sarà tutto da inventare a causa delle assenze in difesa, ma sul fatto che i due principali del reparto offensivo giocheranno ancora dal primo minuto non c’è nessun dubbio: stavolta però il Palermo non potrà in alcun modo accontentarsi di un pareggio, perché i punti persi nella rincorsa play-off sono già tanti e là davanti le concorrenti hanno iniziato a spingere sull’acceleratore. Tutte possono contare su un attaccante di peso: la Cremonese ha l’imbarazzo della scelta tra Nasti, Bonazzoli e De Luca, il Catanzaro ha Iemmello, la Juve Stabia ha Adorante; i rosa hanno in campo due uomini da 90 gol nelle ultime due stagioni e mezza, ma senza una classifica all’altezza delle ambizioni si tratterà solo di un numero vuoto.

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