
Una situazione che definire negativa è un eufemismo se, oltre che a guardare la classifica, la si analizza in tutti quelli che sono i vari aspetti che si nascondono dietro le quinte. La nona posizione in graduatoria, un passo dietro la griglia play-off che in questo momento dista due punti e appena 4 lunghezze sopra quella che è un’altra lotteria, ovvero i play-out.
Il campionato del Palermo non riesce a decollare e rischia inevitabilmente di inabissarsi in sabbie mobili a metà tra il fallimento e l’anonimato, una differenza divisa da un filo sottile che in tutti i modi i rosanero dovranno provare a tagliare con una parte finale di stagione diametralmente opposta a quella vista in queste 26 giornate di alti e bassi. Negli ultimi 28 anni, il Palemo mai ha fatto così male dopo 26 partite giocate: 32 punti, infatti, il Palermo in Serie B non li ha mai fatti, se non nella stagione 1996/97. Quella volta, dopo 26 partite, i rosanero riuscirono a collezionare 25 punti che, inevitabilmente, decretarono una retrocessione in Serie C da penultimi in classifica. Non siamo a questi livelli, ma i 32 punti raccolti dalla squadra di Dionisi sono troppo pochi per una formazione che vuole puntare al salto di categoria. Una media di 1,23 a partita che porterebbe i rosanero, se le cose non dovessero svoltare per il meglio, ad una proiezione finale di 47 punti che sicuramente non porterebbero nessuna notizia positiva. Quest’anno, infatti, la media punti è salita sia per quanto riguarda la zona alta della classifica che quella bassa. Chiudere con 47 punti, infatti, sarebbe più che altro rischioso perché si potrebbe essere pericolosamente più vicini alla zona play-out che in quella play-off.
La speranza è che il Palermo riesca a trovare equilibrio e stabilità nelle prestazioni e soprattutto nelle vittorie, in maniera tale da rendere vani questi ragionamenti e pensare solamente a raggiungere la migliore posizione possibile della griglia che vale l’accesso alla poule promozione. Miglior piazzamento che, tuttavia, il Palermo deve trovare cancellando il trend delle ultime 4 partite di campionato, che hanno abbassato notevolmente la media punti e anche quella che era una impermeabilità difensiva che ormai veniva riconosciuta come marchio di fabbrica dei rosanero. Sono 8 i gol che il Palermo ha incassato nelle ultime quattro partite giocate, con una media di 2 gol a partita. Nessuno, in Serie B, ha fatto peggio dei rosanero in questo frangente se non solamente il Mantova, che in 4 partite ha subito addirittura 10 reti.
Una retroguardia che non difende più come un tempo, quindi, e un attacco che non punge come praticamente non l’ha mai fatto in stagione, visto che il Palermo rimane tra i peggiori attacchi della Serie B con 29 gol segnati (ultima posizione considerando le prime 10 squadre in classifica). Che il trend debba essere stravolto non lo dice solamente la classifica ma proprio questo mini-ciclo di 4 partite in cui il Palermo ha collezionato solamente 2 punti. Due punti in quattro partite che vuol dire ultima posizione in classifica in questo segmento preso in considerazione, in compagnia di Frosinone e sempre Mantova. La squadra lombarda, infatti, è l’unica compagine della serie cadetta ad aver fatto peggio dei rosanero in queste ultime partite di campionato e, nonostante ciò, è riuscita a uscire imbattuta dal Barbera rischiando pure di fare il colpaccio, trovandosi sopra di una rete e, per quasi mezzora, anche sopra di un uomo a risultato di parità. Due pareggi e due sconfitte per i rosanero che, in termini di punti, hanno raccolto meno anche di Carrarese e Cosenza, che hanno perso tre partite ma ne hanno vinta una, riuscendo a racimolare 3 punti in totale.
Cosenza che è anche il prossimo avversario dei rosanero e che si annuncia come un altro cliente scomodo alla ricerca di punti proprio come lo era il Mantova domenica scorsa. Un match difficile, quindi, che il Palermo non si potrà permettere di sottovalutare nonostante la differenza di valori tra le due compagini e soprattutto in virtù dell’ultimo filotto negativo. Ebbene sì, perché il momento che sta attraversando il Palermo è anche peggiore rispetto a quello attraversato dal Cosenza, che però si trova a giocare una partita che sa di ultime spiaggia. Un po’ come Dionisi che in Calabria sa di non potere sbagliare. Da Cosenza parte un altro campionato per il Palermo e per il suo tecnico. Sperando che sia migliore del precedente.

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